Gattacce, topastre e galline
L’excursus bestiale di Lucia Poli, da Palazzeschi a Benni «Adoro i personaggi a quattro zampe, rivelano vizi e virtù umane»
«Gatte, galline, asine, scarafaggette e topastre, qui sono loro a dar voce alle parti più nascoste di noi, a quell’istinto che spesso soffochiamo con il nostro comportamento “civile” che tanto civile non è». Lucia Poli, affabulatrice doc, torna in scena con «Animalesse», deliziosa galleria di storie, poesie e immagini dove gli animali, sempre femmine, sono protagonisti. Un viaggio giocoso tra le pagine degli scrittori del Novecento, i più amati dall’attrice a partire da Stefano Benni che apre e chiude lo spettacolo con i suoi surreali personaggo: «tra i brani che ho scelto non poteva mancare la magnifica Topastra», anticipa Lucia Poli, «un racconto molto divertente in cui l’audace e maleodorante eroina esce allo scoperto e diventa la voce che dal basso denuncia le sporcizie degli umani. Ma non solo ci sarà anche il Benni più ecologista, la cura del nostro pianeta è da sempre un tema a lui caro, ora per fortuna lo è anche per i giovani, spero proprio che diano una bella sveglia al vecchio e sordo mondo degli adulti».
In scena tra video-animazioni (Giuseppe Ragazzini) e un commento musicale per voce e organetto di Rita Tumminia, la Poli continua la sua «zampata» nel ‘900 con un altro autore che ha dedicato agli animali domestici molte novelle e poesie, Aldo Palazzeschi: «sono cresciuta con le sue opere, lo adoro, quei personaggi a quattro zampe parlano delle virtù e difetti di noi umani, il famoso Altro da sé che dovremmo tutti ascoltare». Dai racconti psicologici e introspettivi di Palazzeschi si passa poi alla pagina contro il conformismo di Leonora Carrington e infine a Patricia Highsmith, una giallista di razza che spiazza con i suoi inquietanti «Delitti bestiali»: «qui gli umani sono osservati dal punto di vista dell’animale ed è davvero difficile non stare dalla loro parte».