MUSSOLINI CITTADINO ONORARIO?
Mantova l’aveva fatto un anno fa. Pochi giorni orsono ha replicato Bergamo. Revocare cioè la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Provvedimenti presi nonostante i meriti riconosciutigli da Antonio Tajani, vale a dire dal Presidente del Parlamento Europeo. Un’infelice uscita pubblica a Radio 24 – quella del vicepresidente di Forza Italia – poi corretta, ma il danno era ormai fatto. Soprattutto agli occhi di chi direttamente o indirettamente ha patito conseguenze di diversa natura ed entità dal regime insediatosi nel 1922. Due anni dopo – in buona sostanza quando la fascistizzazione dello Stato non era ancora compiuta – l’amministrazione comunale di Salò corse a conferirgli la cittadinanza onoraria. Onorificenza tuttora in essere. Come tuttora in essere è quella di Brescia. Per Salò va detto che si trattò di una sorta di auto conferimento, nel senso che il 23 gennaio 1924, Mussolini sciolse il consiglio comunale salodiano, nominando in sua vece una Commissione straordinaria presieduta da Giovanni Tafuri. E fu sotto quella presidenza che avvenne cotanto conferimento. Non sappiamo in quale percentuale gli oltre 8.000 comuni italiani abbiano fra i loro «cittadini d’onore» Mussolini, ma per quel che specificamente ci interessa, non sarebbe male se sia Brescia che Salò provvedessero quanto prima alla cancellazione di quel conferimento.
Non è difficile intuire quanto il nome di Salò possa avere importanza in questo contesto. Ovviamente il tema potrebbe riguardare tutta la provincia di Brescia, che proprio per il colpo di coda finale del nazifascismo dei famigerati 600 giorni di Salò, patì le peggiori conseguenze. Fra le motivazioni che giustificano il conferimento della cittadinanza onoraria c’è il prestigio che a quel territorio ha portato chi ne viene gratificato. Per quanto riguarda Brescia, ci sfuggono i vantaggi, per quanto riguarda Salò, è facilmente verificabile il danno. Stiamo ovviamente parlando di forma, non di sostanza. Nel senso che sia il conferimento di una cittadinanza onoraria, sia la sua alienazione attengono alla forma, ma in alcuni casi la forma diventa sostanza e questo è proprio uno di quei casi. Se conferire quella onorificenza è un atto fortemente simbolico e di prestigio, toglierla ha carattere specularmente uguale e contrario. Attendiamo conferme dai comuni bresciani.