Tar, le parole del Presidente alla «disciplinare»
Il 28 marzo le parole pronunciate dal presidente del Tar di Brescia, Roberto Politi in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario finiranno all’esame della II Commissione del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa (Cpga), che potrebbe anche aprire una istruttoria disciplinare e amministrativa per accertare eventuali incompatibilità ambientali. Sul tavolo del Consiglio, che, alla stregua del Csm, è l’organo di autogoverno dei giudici amministrativi, oltre alla relazione, nella quale le prese di posizione sui diritti fondamentali in tema di immigrazione sono state definite delle «penose litanie» e sono stati espressi giudizi politici a favore di un governo definito finalmente «non pavido», sono stati raccolti gli articoli di stampa che hanno dato conto della cerimonia, le prese di posizione e gli esposti da parte di associazioni di avvocati, organizzazioni politiche (come l’Anpi), alcune delle quali hanno chiesto «una sospensione cautelare dalle sue funzioni del magistrato in attesa dell’esito del procedimento disciplinare».
Il Cpga ha anche approvato un documento nel quale si «esprime la ferma convinzione che le cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario debbano restare un momento di confronto su temi strettamente istituzionali legati allo svolgimento dell’attività giurisdizionale, che doverosamente, peraltro, è sempre improntata alla massima considerazione dei diritti fondamentali». In difesa dei diritti fondamentale si schiera anche il neonato comitato Pari Opportunità nato in seno all’Ordine degli avvocati di Brescia e presieduto dall’avvocato Barbara Botti (vice Maria Luisa Garatti, segretaria Beatrice Ferrari). «Il Comitato, proprio per i principi che rappresenta — spiega in una nota — non può non esprimere sconcerto per una simile affermazione soprattutto laddove parla di penosa litania riferendosi ai diritti fondamentali dell’individuo. L’auspicio è che quella del Presidente del Tar rimanga una voce fuori dal coro. Come avvocati saremo sempre pronti a difendere tutti i valori costituzionali in ogni sede e grado». (m.tor.)