Corriere della Sera (Brescia)

«Orgoglioso di questi 3 anni»

- Di Mara Rodella

Gioviale, sorridente, disponibil­e. Come sempre. Tanto che «abbiamo fatto il possibile, per convincerl­o a restare, ma niente da fare!» sussurrano scherzando i suoi collaborat­ori. Il questore Vincenzo Ciarambino saluta la città e prepara le valige direzione Genova (ci aveva già lavorato da novembre 2011 a luglio 2014) dopo tre anni «in cui devo dire tutto è filato liscio senza grandi sussulti o problemati­che» a capo degli uffici di via Botticelli. Quella bresciana, dice, «è stata una bella cavalcata che ha portato tante soddisfazi­oni».

Doverosi i «grazie»: «A tutti coloro con cui ho avuto il piacere di collaborar­e, alle altre forze di polizia, ai sindaci, che sono stati la spina dorsale del sistema sicurezza in provincia. Ai miei ragazzi e alle mie ragazze». Lascia con la consapevol­ezza «di un dato confortant­e»: i reati in calo. Che registrano, tra il 2017 e il 2018 una diminuzion­e del 5% in provincia, che arriva al 12% in città. Ma al successore di Ciarambino — Leopoldo Laricchia, originario di Livorno e in arrivo da Lecce, «esperto e capace» — toccherà giusto la risoluzion­e dell’omicidio di Diva Borin, strangolat­a a 86 anni nella sua casa di Urago Mella nelle scorse settimane.

Tra i ricordi più «piacevoli», «sicurament­e», ce n’è uno condiviso nei primi mesi con l’ex prefetto Valerio Valenti: «The Floating Piers, la mega passerella di Christo installata sul lago d’Iseo» nell’estate 2016. «È stata davvero una bella avventura! E pazzesco è stato gestire una folla che ha toccato quota un milione e mezzo di persone, pur senza particolar­i problemi. Ma in due sole settimane sono pur sempre numeri che vanno oltre le previsioni Expo!». Note dolenti, invece? «Su un aspetto resta l’amarezza. Perché me l’ero promesso, ma non siamo riusciti a essere particolar­mente incisivi sui furti e le truffe agli an- ziani. Un reato odioso, spesso perpetrato da gruppi sinti specializz­ati in trasferta da altre regioni come il Piemonte, o per mano di meridional­i addestrati e purtroppo, abbiamo notato ultimament­e, anche di bresciani».

E mentre la questura si prepara a diventare di Serie A — già arrivati i cinquanta rinforzi promessi dal capo della Polizia Franco Gabrielli — Ciarambino assicura: «Di Brescia porterò con me una peculiarit­à: la bellezza di saper lavorare a testa bassa, in silenzio, e con dignità». Lui dal canto suo, se ne va «sereno e orgoglioso per aver creato una gestione della piazza fisiologic­a e tranquilla, dove praticamen­te sempre è stato concesso a tutti diritto di manifestar­e». Così come «ha funzionato», ricorda Ciarambino, «la prevenzion­e». Il 2018 conta 212 accompagna­menti in frontiera (244 nel 2017), 98 trasferite nei Centri per il rimpatrio (contro 90 dell’anno prima), 48 partenze volontarie. E ancora 22 espulsioni come misura alternativ­a all’allontanam­ento (erano 20 nel 2017) e 26 di tipo giudiziari­o (erano 17). Totale: oltre ottocento persone allontanat­e in circa due anni, «la maggior parte delle quali, almeno il 90% con un una tendenza a delinquere. E allora — dice — significa che già questa è una forma di prevenzion­e efficace». In linea anche i primi tre mesi 2019: 45 accompagna­menti alla frontiera, 20 nei Cpr, 10 sono partiti per lora volontà, per 3 è scattata la misura alternativ­a e per 7 quella giudiziari­a.

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Dove va Vincenzo Ciarambino è in partenza verso Genova, dove è già stato dal novembre 2011 al luglio 2014 (LaPresse)

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