Corriere della Sera (Brescia)

Lo stadio Rigamonti al Brescia per 9 anni

Migliorie superiori ai 5 milioni, concession­e fino ad agosto 2028. Il pres: «Mi avete spolpato»

- Bertelli

Seconda vittoria stagionale per Massimo Cellino. Il presi- dente del Brescia Calcio, dopo aver raggiunto la Serie A, è riuscito a prendere anche lo stadio Rigamonti. Servivano 4 milioni e 900 mila euro di migliorie per ottenere la conces- sione dell’impianto sino al 31 agosto 2028, il massimo — nove anni — consentito dal bando comunale. Nell’offerta economica consegnata al Comune vi erano circa 5 milioni, senza includere l’esborso dell’estate scorsa per il restyling di tribuna centrale, spogliatoi e manto erboso. «Mi avete spolpato», il commento tra serio e faceto del presidente.

I lavori dureranno tre mesi, il via tra una decina di giorni.

Gioco, partita e incontro, se amate il tennis. Un successo di tappa con la maglia rosa addosso, se preferite il ciclismo. La verità prosastica è che Massimo Cellino ha vinto un’altra volta: dopo aver raggiunto la Serie A, si è preso anche il Rigamonti fino al 31 agosto 2028. A sue spese, ben chiaro, ma non ha usato il bilancino: serviva un intervento di almeno 4 milioni e 900 mila euro, senza considerar­e l’affitto annuale di 157.500 euro, al fine di ottenere la concession­e dello stadio per i prossimi nove anni, la durata massima consentita dal bando comunale. Nell’offerta economica consegnata al Comune ve n’erano persino di più, per un importo superiore ai 5 milioni, senza includere il restyling messo a bilancio l’estate scorsa. L’aggiudicaz­ione provvisori­a dell’impianto diverrà definitiva tra una settimana, come annunciato dal preposto Luca Mattiello: alla presenza dell’ingegnere Carlo Lazzaroni, ha assegnato un punteggio tecnico (18.90, il massimo era 50) all’offerta presentata mentre per la parte economica, non essendosi presentati concorrent­i, sono stati conteggiat­i 50 punti di default. Il Comune effettuerà le verifiche del caso, ma i lavori dovrebbero già iniziare dal 3 giugno: se verrà rispettata la tempistica di tre mesi — il club ne potrà impiegare al massimo sei — lo stadio a norma di Serie A (era richiesta una capienza di 16 mila posti, sarà di circa 20 mila) potrebbe già ospitare il 2 settembre il primo impegno casalingo del Brescia, dato che la società chiederà di giocare in trasferta il 25 agosto al debutto. Nel progetto per l’ampliament­o dell’impianto è previsto quanto ormai noto: la numerazion­e completa dei posti a sedere, il riassetto della gradinata bassa e una nuova Curva Sud in tubolari, divisa tra locali e ospiti, da avvicinare al campo. Oltre a una Curva Nord (non più di proprietà di Infront) più grande e agli Skybox da sostituire a un parterre ormai sbriciolat­o. Raggiunto al telefono mentre era in aeroporto, Massimo Cellino ha detto tra il serio e il faceto: «Pensavo già di essere un pollo, ma adesso ho la patente: spero che, quando avrete finito di spolparmi, ne troviate un altro perché anche io ho un limite». Pur avendo mal digerito il bando, l’imprendito­re sardo è in realtà convinto della lungimiran­za dell’investimen­to: inserisce un nuovo asset, potrà riaprire il tavolo con gli australian­i se vorrà, ha confermato la sua serietà agli occhi di una città che ora vedrà da vicino Ronaldo senza traslocare. E la permanenza in Serie A, con una casa più confortevo­le, è meno lontana.

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Intesa L’ultimo incontro tra Cellino e Del Bono, il 7 maggio scorso (LaPresse/Cavicchi)

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