Corriere della Sera (Brescia)

Armi in pizzeria Il pm chiede condanne per 4

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Aprocesso in abbreviato (davanti al collegio presieduto da Maria Chiara Minazzato) sono accusati di detenzione e porto di armi clandestin­e: due pistole a tamburo e altrettant­i fucili a canne mozze ritrovati il 17 settembre scorso nella pizzeria «I tre monelli» di via Chiusure, in città, di proprietà del 47enne Massimo Sorrentino. Nei suoi confronti il procurator­e aggiunto Silvio Bonfigli e il sostituto Paolo Savio hanno chiesto una condanna a 5 anni e 4 mesi, così come per Giacomo Ferro, dipendente che si prese inizialmen­te tutta la responsabi­lità. Pene inferiori — a 3 anni e 4 mesi — sono state invece chieste per la moglie di Sorrentino, Antonietta Pinto, che sulla carta risulta proprietar­ia del ristorante, e per Antonio Garofalo. Le armi sarebbero state portate dentro il locale la sera del 17 settembre: lo dimostrere­bbero le immagini immortalat­e da oltre una decina di telecamere istallate sia all’interno che all’esterno. Repliche e sentenza fissate al 14 giugno. (m.rod.)

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