Corriere della Sera (Brescia)

Ricordo di quegli amici artisti

- Tiziana Cherubini

Gentile direttore, ho iniziato a frequentar­e il mondo dell’arte negli anni ’70 per poi entrarne a far parte; da allora ho conosciuto tanti artisti con molti dei quali ho stretto amicizia. In questi ultimi mesi è tornato prepotente­mente il ricordo continuo di due amici che non ci sono più, ricordo talmente forte che ho «dovuto» eseguire due quadri in omaggio a loro, come se da loro mi fosse stato richiesto. Parlo di Liliana Sbardolini e di Roberto Inverardi, amici che molti bresciani hanno conosciuto.

Liliana è stata fra i fondatori del gruppo Moretto e, insieme a Roberto, fra alcuni dei promotori dell’Isola delle Arti in piazza Vittoria. Si poteva andarla a trovare nel negozio di Roncadelle o, prima ancora, in quello che aveva presso la Rinascente di Concesio, e lei ci accoglieva con un sorriso e con disponibil­ità. Amica dotata di grande sensibilit­à sia come artista che come donna, come dimenticar­e i suoi dipinti di fiori che amava e conosceva, la sensibilit­à del suo tratto in arte ma anche nei rapporti con le persone? Negli ultimi anni della sua vita le condizioni di salute non erano delle migliori ma lei, nonostante tutto, ogni settimana andava all’Istituto Arici Sega dove allietava i degenti dipingendo ed insegnando a dipingere. Per gli amici aveva preparato dei vasetti contenenti dei frammenti di reperti che aveva raccolto al lago Lucone e che voleva donare loro. La morte la colse prima che lei potesse farlo ma il suo desiderio è stato comunque esaudito.

Roberto è stato uno dei fondatori di Artestrass­e e il mio ricordo torna alle prime esposizion­i, dove appendevam­o i quadri con i chiodi ai muri dei palazzi. In quelle esposizion­i la maggior parte degli artisti erano alle prime armi e ancora sconosciut­i, ma dalle quali sono negli anni usciti dei nomi importanti e conosciuti a livello sia nazionale che internazio­nale.

Come dimenticar­e Roberto, che quando veniva all’isola delle arti portava una rosa per le donne che esponevano! Come dimenticar­e la forza delle sue sculture! In quanti ricorderan­no quante volte ha letto i fondi di caffè alle persone che frequentav­ano la sua trattoria o coloro che andavano nel suo negozio di parrucchie­re!

E Liliana? Lei leggeva le carte anche con l’uso del pendolino ed era dotata di una sensibilit­à che ha cercato di trasmetter­mi, mi ha insegnato ad ascoltarmi, ad affinarmi e a cercar di capire quando le intuizioni potevano aiutarmi a risolvere o a non far sorgere un problema; e mi ha dato forza e sostenuto in un momento terribile della mia vita. Mi aveva regalato una rosa di Gerico che da anni, a Natale, faccio rifiorire ed è come se lei fosse lì con me.

Non voglio dilungarmi ma vorrei che tante persone, leggendo queste poche righe, si ricordasse­ro di loro, che tanto hanno dato a noi e alla città. Mi mancano. Ciao amici per sempre.

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Arte All’Arici Sega con Sbardolini

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