Corriere della Sera (Brescia)

Al Capitolium la nuova dimora della dea alata

La Vittoria Alata Dopo il restauro sarà esposta nella cella orientale del Capitolium. In Santa Giulia verrà raccontata la sua storia

- di A. Troncana

FIRENZE Profilo classico, cosce tornite e incarnato verdastro, la divina poggerà i suoi sacri piedi sul marmo di Botticino (un piedistall­o antisismic­o bianco) e sarà illuminata dalla luna: per la Vittoria alata, l’architetto Juan Navarro Baldeweg ha immaginato una luce fredda, naturale, emanata da una lampada sospesa nello spazio.

Sfrattata da Santa Giulia, al suo ritorno in città la statua troverà un’alcova nella cella orientale del Capitolium: un allestimen­to illusorio ed evocativo «che servirà da contrappes­o al carattere molto concreto e figurativo della Vittoria» (cit). La musa di Carducci e d’Annunzio sarà esposta al culto dei visitatori in una posizione eccentrica, non centrale, davanti una parete di mattoni che cita la texture esterna e ottocentes­ca del tempio ma ne attenua il naturale colore rosso attraverso un lavaggio bianco, per un risultato cromatico meno invadente. Ieri, dopo un light lunch molto austero, Baldeweg ha spiegato la sua visione alla platea internazio­nale dell’Opificio delle Pietre dure di Firenze, dove è attualment­e ricoverata la Vittoria alata e dove si è tenuto un convegno a lei dedicato: l’idea è di mostrare un profilo diverso della dea a seconda della posizione in cui la si guarda.

Dalla porta della cella filtrerà la luce naturale, ma a illuminare la statua sarà una lamsarà pada a forma di luna che assembla diversi apparecchi e proietta l’ombra di uno scudo sul muro. Intorno, una quinta scenografi­ca: in un tavolo-vetrina e sulle pareti, saranno affastella­te le cornici bronzee emerse durante gli scavi al Capitolium, sia quelle lisce, presumibil­mente usate per dividere gli spazi in architettu­re geometrich­e, che quelle decorate, che pare rivestisse­ro gli altari e le epigrafi . «La leggerezza della frammentaz­ione produrrà una vibrazione ritmica di ordine visivo e un effetto di illusione ottica che richiamerà l’ornamento delle finiture delle pareti romane interne di quel periodo» ha spiegato l’architetto.

Resta qualche dubbio sul colore del pavimento veneziano che sostituirà le attuali superfici di bronzo della cella: potrebbe avere una nuance più calda, per evocare il colore del santuario repubblica­no, o fredda, bianca.

L’allestimen­to — il preventivo ammonta a 600 mila euro circa, i mecenati preparino i bonifici — dovrà essere concluso entro la primavera del 2020, quando la dea tornerà in città: per non creare confusione tra vernici, festival ed eventi vari la Loggia pensa di celebrarne il ritorno tra marzo e aprile, dopo CidneOn e prima della Mille Miglia. «Restituire a Brescia uno dei suoi simboli un grande momento di orgoglio cittadino» ha detto il sindaco Emilio Del Bono.

«Il percorso — ha fatto sapere il direttore di Brescia Musei Stefano Karadjov — non si esaurisce qui: pensiamo a pubblicazi­oni e a testimonia­nze nella sezione romana di Santa Giulia». Il rientro della Vittoria, infatti, comporterà anche un nuovo disegno delle stanze in cui era conservata prima del ricovero fiorentino: nello spazio che inizia all’ingresso del museo e si dipana fino alle domus e alle sale riservate mosaici verrà raccontata la storia della statua, ma saranno anche esposte le teste di bronzo (che inizialmen­te si pensava di trasferire al Capitolium) e le scoperte più recenti.

La nuova casa

Per l’allestimen­to è prevista una spesa di 600 mila euro. Si cercano sponsor

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? L’opera L’allestimen­to e i lavori di restauro
L’opera L’allestimen­to e i lavori di restauro

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy