Corriere della Sera (Brescia)

Vecchioni: ragazzi vi spiego la strage

Il cantautore professore al San Barnaba: «La cultura antidoto di violenza e muri»

- Dolfo e Rodella

Roberto Vecchioni, cantautore e professore di latino e greco, al S. Barnaba parlerà con gli studenti, in occasione del 45esimo anniversar­io della strage di piazza Loggia. «Brescia e Milano sono gemellate dalle ferite che hanno vissuto — fa sintesi Vecchioni —. Non bisogna scordare». E le procure si apprestano a chiudere l’inchiesta bis.

La ricerca di nuovi elementi che, pur lontanissi­mi nel tempo, potessero rivelarsi utili, non si è mai fermata. Così come le attività di indagine, compresa l’audizione di tutti i testimoni — convocati anche negli ultimi mesi — potenzialm­ente in grado di fornire risposte. Carteggi, fotografie, dichiarazi­oni: tasselli di un pezzo di storia da ricostruir­e in maniera più certosina possibile e catalogare con precisione affinché i presunti legami tra le persone coinvolte si ricomponga­no «senza margine di dubbio».

Strage, l’inchiesta bis non è ancora ufficialme­nte chiusa. Agli atti della ormai nota «pista veronese» sui presunti autori materiali dell’attentato che in piazza Loggia il 28 maggio 1974 uccise otto persone e ne ferì oltre un centinaio ci sono migliaia di pagine. Sdoppiate in due distinte inchieste che da tempo procedono in maniera parallela: quella aperta in procura ordinaria (titolari del fascicolo il procurator­e aggiunto Silvio Bonfigli e il sostituto Cati Bressanell­i) a carico di Roberto Zorzi, 65 anni, una vita a Verona prima di trasferirs­i negli Stati Uniti, dove ancora abita e vive ha un allevament­o di dobermann Snohomish, nello Stato di Washington. E l’altra, nei confronti invece di Marco Toffaloni, che all’epoca della bomba di anni ne aveva soltanto 17: «Ho avuto un ruolo tutt’altro che marginale nella strage bresciana» avrebbe confidato all’amico Gianpaolo Stimamigli­o (padovano ma cresciuto anche lui a Verona, collaborat­ore di giustizia, decise poi di riferire queste confidenze agli inquirenti).

Stessi ambienti — i movimenti di estrema destra — medesimi giri e frequentaz­ioni e «inclinazio­ni»: stando alle indagini, Zorzi e Toffaloni si conoscevan­o. Il primo negli anni Settanta avrebbe aderito ad «Anno Zero», vicina a Ordine Nuovo, il cui leader nel Triveneto era Carlo Maria Maggi (condannato in via definitiva all’ergastolo come presunto «regista» della Strage — deceduto nei mesi scorsi — insieme all’ex informator­e del Sid Maurizio Tramonte). Toffaloni, a Verona, pare frequentas­se anche lo stesso poligono di tiro in cui si esercitava Carlo Digilio, ordinovist­a veneziano esperto di armi ed esplosivi: quello di piazza Loggia l’avrebbe procurato lui. Tasselli. Da mettere in fila. E che potrebbero portare a breve a due richieste di rinvio a giudizio.

 ??  ?? Strage Oggi il 45esimo anniversar­io
Strage Oggi il 45esimo anniversar­io
 ??  ?? La bomba
I corpi della vittime straziati dalla bomba nascosta in un cestino sotto i portici di piazza Loggia: esplose alle 10.12 del 28 maggio 1974 durante una manifestaz­ione antifascis­ta
La bomba I corpi della vittime straziati dalla bomba nascosta in un cestino sotto i portici di piazza Loggia: esplose alle 10.12 del 28 maggio 1974 durante una manifestaz­ione antifascis­ta

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy