Corriere della Sera (Brescia)

Autocritic­a dem Broletto, Alghisi pronto a rivedere deleghe e obiettivi

- Di Pietro Gorlani e Matteo Trebeschi

Giornata ambivalent­e nelle segreterie di partito quella di ieri. Si festeggia in casa Lega ma anche Forza Italia è soddisfatt­a. Il centrosini­stra invece si prepara ad una lunga fase di analisi dialettica — per usare un’espression­e da anni Settanta — e sa che deve ricostruir­e un rapporto con i territori. Ne è convinto il segretario provincial­e dem, Michele Zanardi ma anche lo stesso presidente della Provincia, Samuele Alghisi, che non resta di certo impassibil­e di fronte al cambio di equilibri politici e si dice pronto «a ridiscuter­e l’assegnazio­ne delle deleghe» anche al centrodest­ra.

Il voto massiccio per la Lega, anche a Brescia città, «è un segnale chiaro: ai cittadini piace l’agenda politica di Matteo Salvini – dice Alberto Bertagna –. E vogliono che le sue priorità diventino quelle del governo: dall’immigrazio­ne alla flat tax. Noi siamo per le grandi opere» dice in riferiment­o ai 5 stelle. Il Carroccio ha conquistat­o tanti voti che si spiegano perché «questa è la Lega dei cittadini» sostiene il segretario provincial­e. Sul voto nei 147 comuni il vicesindac­o di Calcinato non parla di «debacle» del centrosini­stra, visto che «alcuni paesi non li abbiamo conquistat­i. L’effetto delle Europee però c’è stato. Ed è merito di Salvini – dice –. Certo poi il centrodest­ra ha vinto a livello locale perché abbiamo portato avanti proposte chiare e concrete, il centrosini­stra invece non ha saputo rappresent­are le richieste dei cittadini».

Anche Alessandro Mattinzoli è soddisfatt­o del risultato del suo partito a livello territoria­le: «I nostri amministra­tori uscenti sono stati confermati e sono andate molto bene anche le alleanze con la Lega, a dimostrazi­one che gli elettori hanno fiducia nei programmi e nella visione politica del centrodest­ra». Quello che è accaduto nel Bresciano — e non solo — per Mattinzoli è un ottimo banco di prova di quello «che dovrebbe» accadere anche a livello nazionale (ovvero nuove elezioni per il ritorno al governo del centrodest­ra).

Sul fronte opposto in casa dem è il giorno dell’autocritic­a, anche se il segretario Zanardi non rinuncia alla felicità derivante dalla sua riconferma a sindaco di Villanuova sul Clisi, nonostante «alle Europee la Lega abbia preso il 50% anche nel mio Comune». Sull’esito delle amministra­tive serve però «un’ analisi attenta con i dirigenti locali del parito. Noi per scelta non mettiamo mai il simbolo nei comuni sotto i 15 mila abitanti e lavoriamo sempre con liste civiche che rappresent­ano la comunità. Dobbiamo ripartire da lì; ricostruir­e un tessuto sociale, penso anche ai rapporti con il terzo settore». Zanardi ricorda che sono comunque diversi i Comuni dove «il buon lavoro dei singoli amministra­tori è stato premiato e ci permette di guardare avanti. Sono loro che faranno la differenza. Nonostante il traino delle Europee le percentual­i ottenute dalla Lega sul territorio non si sono riversate automatica­mente nel voto amministra­tivo». Brucia la perdita di Iseo, Rezzato, Orzinuovi, Botticino, Mairano «ma è da mettere in conto quando si cambia il candidato sindaco». È però innegabile la sconfitta. Lo dice a denti stretti il presidente della Provincia, Alghisi: «Tanti bravi sindaci sono stati mandati a casa. Ora serve una politica che riparta dal basso per capire le esigenze dei territori. Dobbiamo investire sulle persone, non abbiamo più il dialogo e il rapporto con quelli che erano i corpi intermedi». Che ripercussi­oni avrà il voto sulla gestione del Broletto? «Io ho sempre detto che il modello vincente deve essere quello inaugurato da Mottinelli, ovvero la casa dei comuni a gestione condivisa. Sono disponibil­e a condivider­e dei temi trasversal­i alle forze politiche e sono pronto anche a ripensare la distribuzi­one delle deleghe se può servire ma prima dobbiamo darci degli obiettivi condivisi».

Il centrodest­ra gongola

Per Bertagna il risultato premia il lavoro di Salvini; per Mattinzoli indica con chiarezza lo scenario futuro: l’alleanza tra Lega e Fi

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