Corriere della Sera (Brescia)

Mortirolo, mostro infernale e viatico per la leggenda

- P.P.

«Una rampa di garage moltiplica­ta per 11 chilometri». Con queste parole il venezuelan­o Leonardo Sierra definì il Mortirolo quando vi passò per primo in vetta al Giro d’Italia del 1990. E pensare che in quell’edizione della corsa rosa, che vide l’esordio nel grande ciclismo del passo che collega le province di Brescia e Sondrio, non fu neppure scalato il versante più duro che invece sarà affrontato quest’anno dal Giro d’Italia. Quasi 12 chilometri di sofferenza pura con una pendenza media del 10.9% e un tratto centrale che non scende mai sotto il 12%, toccando punte del 20%, il Mortirolo è un filo a piombo con un dislivello di 1300 metri, un campanile da scalare in bicicletta.

I corridori, una volta giunti a Mazzo di Valtellina, inizierann­o la salita entrando nel bosco per uscirvi, i più fortunati, solo 50 minuti dopo: sarà la loro personale selva oscura nel loro inferno fatto di rapporti agili e vene che esplodono. Sul Mortirolo c’è sempre stata battaglia, da Carlo Magno ai partigiani fino agli assi del pedale. Inserito per 14 volte nel percorso del Giro d’Italia, «Il mostro» — com’è spesso appellato — è una salita relativame­nte giovane rispetto ad altri passi come Pordoi o Stelvio, luoghi sacri del Giro d’Italia dove i grandi campioni del passato si sono fronteggia­ti gomito a gomito, eppure la sua fama riecheggia tra gli appassiona­ti di ciclismo da una data ben precisa. Cinque giugno 1994, un corridore ventiquatt­renne della Carrera con il dorsale 34 attacca sulle prime rampe del Mortirolo. Ha pochi capelli in testa ma il suo nome ha già cominciato a diffonders­i dopo la vittoria a Merano del giorno precedente, dove ha messo in riga tutti i favoriti di quel Giro. Sbrana la salita con un rapporto inumano (39x22) e in cima al passo arriva da solo fermando il cronometro a 43 minuti netti, si chiama Marco Pantani. La leggenda del Mortirolo inizia quel giorno tanto che in concomitan­za del punto più duro dell’ascesa è stato eretto un monumento in memoria del Pirata. Se prima «il mostro» era solo una salita ritenuta troppo dura e persino poco spettacola­re, dopo l’impresa di Pantani le cose cambiano: diventa un viatico per la leggenda. Per quattro volte, il primo ad essere transitato sul Mortirolo ha poi vinto il Giro d’Italia. Ivan Basso c’è riuscito due volte nel 2006 e nel 2010, mentre il record di ascesa appartiene a Ivan Gotti: 42’40”.

 ?? Due ali di folla ?? Ivan Basso stravinse nel 2006 in rosa (Bettini)
Due ali di folla Ivan Basso stravinse nel 2006 in rosa (Bettini)

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