Ritratto di un performer
Il festival Fog celebra Alessandro Sciarroni Leone d’Oro per la danza all’ultima Biennale
«Ititoli delle mie coreografie sono sempre aperti a molte suggestioni: mi piace rubarli alle canzoni che ascolto. In questo caso, è il titolo di una canzone di Bjork, «History of Touches», inserito in un album in cui la cantautrice islandese raccontava la rottura sentimentale con il suo ex marito, una storia di carezze finite». Fresco dell’assegnazione del Leone d’oro alla Biennale di Venezia, Alessandro Sciarroni torna alla Triennale Teatro dell’Arte per una giornata antologica sul suo originale percorso artistico, intitolata «History of Touches», una storia di tocchi che assembla video, immagini, performance: «È una cronaca di miei lanegli
vori performativi e coreografici — spiega l’autore, nato nel ’76 a San Benedetto del Tronto —, in sala prove, l’incontro con i performer avviene attraverso il contatto fisico ed emotivo. Un ruolo ancora più cardinale in “Aurora”, lo spettacolo da me realizzato con performer non vedenti e ipovedenti, impegnati nel “Goalball”: per loro è tutto “orecchi-tocco-sentire fisico. Il bellissimo video di Cosimo Terlizzi, artista capace di creare un’empatia molto forte con i soggetti con cui entra in contatto e che intervista, narra, oltre al processo creativo in sé, il mondo degli interpreti».
L’appuntamento è creato appositamente per il festival Fog: la maggior parte dei materiali sono stati già presentati ma in forma diversa. «Per la prima volta si vedranno le mie fotografie in uno slideshow che ho composto: una ventina di scatti avevano già fatto parte di una mostra fotografica intitolata “Quarantuno”: ora ne ho selezionate una cinquantina che mescolano cose molto finte con animali imbalsamati, scattate al Museo di Scienza Naturale, zoo e nei musei delle cere, a immagini molto vere, della mia vita, alcune istantanee della mia infanzia di cui mi sono appropriato o scattate da me, quando ero adolescente e nei miei vent’anni, quando ero appassionato di fotografia». La documentazione video degli spettacoli più importanti si apre a una serata di «appunti coreografici» e due documentari sul processo di creazione, girati da Terlizzi e da Karim Zeriahen: «Vedrete le interviste ai miei genitori e ai miei nonni, un’incursione nel mio mondo».
La prima parte del programma è pensata per i visitatori della Triennale: all’ingresso degli spazi espositivi, Roberta Racis e Marta Ciappina (collaboratrici di Sciarroni in «Turning» e nel recente «Augusto») presenteranno ai visitatori di Triennale Milano alcuni brevi interventi performativi. Dalle 20 si parte con la seconda maratona, in teatro, con la performance «Turning for Marta» che vede protagonista Marta Ciappina nella tecnica di rotazione che imita il volo degli uccelli e la proiezione del documentario di Terlizzi. «Mostreremo con Roberta Racis appunti coreografici sullo spettacolo che presenteremo a Matera, un’evoluzione sulle punte classiche». Travolto dall’assegnazione del riconoscimento veneziano, Sciarroni è già al lavoro sulla prossima produzione per Matera «È un mese e mezzo che non tocco casaammettema va bene così».