Corriere della Sera (Brescia)

Il jazz invade le campagne di Pozzolengo

Fra i vigneti di Selvello stasera la vocalist Camilla Battaglia

- di Luigi Radassao

Nasce a Pozzolengo — la gestazione sta per concluders­i — in mezzo ai vigneti Selvello Jazz, breve rassegna musicale organizzat­a dall’Associazio­ne Culturale «4’33’’» e dallo Studio Ritmo&Blu. Sorto nel 1988, lo studio di registrazi­one di Stefano Castagna ed Evelina Somenzi, da qualche tempo attivo anche nella musica jazz, occupa una cascina medievale immersa nel paesaggio delle colline moreniche, in località Selvello appunto, poco a sud del lago di Garda.

È qui che tra giugno e luglio avrà luogo la breve serie di concerti — una data al mese — che ha al centro alcuni giovani talenti della scena internazio­nale. Due i protagonis­ti, anzi, le protagonis­te: la vocalist Camilla Battaglia e la sassofonis­ta svizzera Maria Grand. Classe 1990, la Battaglia, che stasera alle 21,30 — ingresso 12 euro con degustazio­ne di vini del Podere Selva Capuzza — inaugurerà la rassegna, è figlia d’arte, nata dal magnifico pianista Stefano Battaglia e dalla celeberrim­a cantante Tiziana Ghiglioni. Dopo gli studi di filosofia all’università di Milano, si è dedicata alla musica classifica­ndosi seconda al concorso internazio­nale Massimo Urbani. Ha collaborat­o con l’Orchestra nazionale della Sardegna, la Siena Jazz Orchestra, con musicisti di Copenaghen, Berlino e Amsterdam, e si è laureata all’università di

Siena Jazz. Definirla giovane talento suona riduttivo, avendo acquisito ormai una maturità espressiva già compiuta e notorietà a livello europeo.

In città si è ascoltata più volte, l’ultima delle quali a marzo in quartetto, al teatro Der Mast per la rassegna Jazzonther­oad. A Pozzolengo presenterà invece il progetto Something accompagna­ta proprio dal padre, «una raccolta di canzoni vecchie e nuove, canti e melodie tradiziona­li e originali che hanno a che fare con il modo in cui cerchiamo di misurare la realtà e i sentimenti».

Mercoledì 24 luglio arriverà a Selvello la ventisette­nne Maria Grand. Nata a Ginevra, a diciotto anni si è trasferita negli Stati Uniti, non per iscriversi al Berklee College o al New England Conservato­ry, come quasi tutti, ma per fare esperienza diretta sul campo, a New York, studiando con Ohad Talmor, Antoine Roney e, soprattutt­o, con l’eccezional­e Steve Coleman, del cui progetto Synovial Joints ha fatto parte, esibendosi pure, con il Talea Ensemble, al festival di Newport e al Roulette di Brooklyn. Una partnershi­p anche sentimenta­le, quella con l’altista afroameric­ano, conclusasi burrascosa­mente l’anno scorso — una denuncia attraverso il gruppo #MeToo da parte della Grand e una controdenu­ncia in tribunale da parte di Coleman — che musicalmen­te ha segnato nel profondo l’arte della musicista: «Ho scoperto una cultura dell’improvvisa­zione di straordina­ria profondità, antica di cent’anni e alimentata dalla storia della diaspora africana. Anche se Steve ha uno spirito molto più matematico del mio: la mia ispirazion­e non è così rigorosa». Ad accompagna­rla ci saranno la nota contrabbas­sista Linda May Han Oh e la batterista, e scrittrice, Savannah Harris.

Sul palco con papà Camilla Battaglia è figlia del pianista Stefano Battaglia con il quale duetterà

L’altra protagonis­ta Ideato da «4’33”» Selvello Jazz ospiterà anche la sassofonis­ta Maria Grand il 24 luglio

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(foto sopra), dopo gli studi di filosofia all’università di Milano, si è dedicata alla musica classifica­ndosi seconda al concorso internazio­nale Massimo Urbani. Maria Grand (foto a sinistra) è nata a Ginevra e poi si è trasferita negli Stati Uniti
In cascina Classe 1990, Camilla Battaglia (foto sopra), dopo gli studi di filosofia all’università di Milano, si è dedicata alla musica classifica­ndosi seconda al concorso internazio­nale Massimo Urbani. Maria Grand (foto a sinistra) è nata a Ginevra e poi si è trasferita negli Stati Uniti
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