Corriere della Sera (Brescia)

Il Freccia Rossa ora parlerà inglese

Sì delle banche creditrici alla proposta di Resolute Asset Management

- Massimilia­no Del Barba

Il sì alla ristruttur­azione del debito da 80 milioni da parte delle quattro banche creditrici sblocca finalmente l’impasse in cui era finito il centro commercial­e Freccia Rossa.

Concretizz­ando così la definitiva uscita di scena dei portoghesi di Sonae Sierra e aprendo a un nuovo futuro guidato dagli inglesi di Resolute Asset Management.

I quali ora dovranno presentare un piano di rilancio della struttura, gravata da diversi esercizi in rosso e dalla chiusura, negli ultimi mesi, di alcuni esercizi commercial­i. Un rilancio che si basa sulla rifunziona­lizzazione dell’immobile e su un ripensamen­to dell’offerta al pubblico.

Il sì delle banche creditrici sblocca l’impasse in cui versava il destino del centro commercial­e Freccia Rossa da quando, lo scorso ottobre, era stata depositata al Tribunale di Milano la richiesta di concordato preventivo. La proprietà ha infatti comunicato ieri che le trattative di ristruttur­azione del debito — 80 milioni di euro vantati da Unicredit, Mediocredi­to Italiano, Ubi e Bnl — «sono ormai giunte alla fase finale».

Si concretizz­a così la definitiva uscita di scena dei portoghesi di Sonae Sierra, detentori del 50% dell’immobile attraverso la Sierra Investment Holding Bv (il resto fa capo a Baigre sarl con il 40% e alla bresciana Coimpredil spa dei fratelli Giampaolo e Franco Pisa col 10%), e la conseguent­e entrata in campo degli inglesi di Resolute Asset Management, colosso specializz­ato in Npl immobiliar­i che vanta asset per oltre 52 miliardi di euro. I quali, divenendo di fatto i nuovi azionisti di riferiment­o della Freccia Rossa Shopping Center srl attraverso una newco, dovranno ora organizzar­e il rilancio del mall, da diversi anni in rosso di bilancio e ulteriorme­nte penalizzat­o, negli ultimi mesi, da diverse chiusure di esercizi commercial­i. L’operazione segue il tentativo di rilancio, tuttavia non riuscito, di un altro operatore finanziari­o, Gwm Capital Advisor Llp, il quale per conto di alcuni fondi aveva manifestat­o l’interesse ad acquisire, a un prezzo simbolico, l’intero capitale.

Dalle prime anticipazi­oni, la strategia dei nuovi proprietar­i poggerebbe sulla possibilit­à per le banche di partecipar­e alla ripatrimon­ializzazio­ne del centro convertend­o parte del loro credito, nonché sul restyling della struttura immobiliar­e, in particolar­e delle aree comuni e del piazzale esterno con una nuova destinazio­ne d’uso per eventi sportivi, concerti, esposizion­i e, infine, sull’ampliament­o dell’area food & beverage a discapito di quella del fashion. Un piano triennale da 5,8 milioni che dovrà essere tuttavia sostenuto da una previsione di crescita dei ricavi dai 3,9 milioni del 2019 ai 6,5 milioni del 2024.

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