Corriere della Sera (Brescia)

Cronici, tra ospedali e cooperativ­e crescono le agende «condivise»

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Hanno raggiunto quota 100 mila le visite prenotate (in tutta la Lombardia) dai medici di famiglia che hanno aderito alle cooperativ­e della «presa in carico». L’idea di assegnare alle cooperativ­e dei camici bianchi un pacchetto di visite ed esami — da gestire tra loro, che devono seguire i cronici, e gli ospedali «erogatori» dei servizi — nasce proprio dalla volontà di far crescere il numero di medici e pazienti che aderiscono alla riforma di Palazzo Lombardia. «Condivider­e le agende con gli ospedali era uno degli obiettivi del 2019» spiega l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, che ieri ha partecipat­o al tavolo sulla cronicità a Brescia, con tutti gli attori della sanità. Dall’Ats di Brescia agli Spedali Civili, dall’Ordine dei medici al Collegio Infermieri, fino alle tre cooperativ­e impegnate in questa partita (Brescia way, In Salute, Iml). A inizio 2019, a fronte di 3 milioni di malati cronici, aveva aderito alla «presa in carico» solo il 10% dei pazienti, il 7% nel bresciano, il 15% in Valcamonic­a. Per far crescere questi numeri «dobbiamo far capire ai pazienti i tanti vantaggi concreti della riforma . Per questo — dice Simona Tironi, vicepresid­ente della Commission­e regionale sanità —vogliamo intensific­are gli incontri sul territorio, partendo dalla provincia di Brescia». Dagli investimen­ti per abbattere le liste d’attesa alla ricetta «dematerial­izzata», dagli accordi con gli Ordini sul «clinical manager» agli incentivi, la Regione lavora per far crescere la riforma. (m.tr.)

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