Disabilità e accessibilità Street law per gli studenti
Malzani: alfabetizzazione giuridica per raggiungere chi ne ha più bisogno
Le temperature fanno sognare spiagge paradisiache e ghiacciai, ma la street law incuriosisce gli studenti delle superiori che a luglio — invece di andare in vacanza — parteciperanno a due Summer Camp promossi da Giurisprudenza sui temi della disabilità e dell’accessibilità. Sarà didattica interattiva, pratica, che si intreccia con i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (quella che prima si chiamava alternanza scuola lavoro) per 10 studenti del liceo Gambara in alcuni casi ma anche con percorsi individuali di formazione per un’altra decina di ragazzi dei licei Copernico, De Andrè, Arnaldo e Lunardi. «Il diritto di strada, la street law — spiega Francesca Malzani, coordinatrice dei due Summer Camp insieme a Fabio Ravelli — nasce negli Stati Uniti negli anni settanta e da lì si diffonde anche in Europa. È un percorso di alfabetizzazione giuridica, che parte dall’idea di un sapere in grado di raggiungere le comunità che più ne hanno bisogno. per comprendere, conoscere, far valere i propri diritti in prima persona».
Insomma, per riconoscere le discriminazioni a volte è necessario sapere che ci sono norme che le reputano tali e che ci sono diritti da far valere. I due Summer Camp, come logica, non sono diversi dalle cliniche legali nate e cresciute all’interno di Giurirerà sprudenza. «Gli studenti — sottolinea Malzani —, attraverso il metodo clinico ossia la didattica esperienziale, si avvicineranno ai problemi legati all’applicazione della legge nella prospettiva della difesa dei diritti e della giustizia, al fine di comprendere che il diritto può essere studiato e utilizzato non solo nella sua dimensione tecnica, ma anche nella sua dimensione sociale con attenzione, pertanto, al pubblico interesse e ai bisogni dei soggetti i più vulnerabili». Il primo gruppo di studenti opesul campo, in collaborazione con la docente delegata all’edilizia universitaria Ivana Passamani e con Sandra Inverardi dell’Unione ciechi di Brescia, per riprodurre in braille il menù del ristorante Giovita di via San Faustino. «Il principio — spiega Malzani — è che accessibili non devono essere solo i luoghi dell’università, ma anche quelli limitrofi». Il secondo gruppo raccoglierà il testimone del primo e, con l’aiuto anche dell’avvocato Francesco Trebeschi, realizzerà una brochure informativa sul tema dell’accessibilità alle ore di sostegno a scuola, tema assai spinoso. «La brochure — ricorda la docente — che a settembre verrà distribuita anche nelle scuole dei ragazzi che hanno partecipato ai due percorsi». I due Summer Camp sono stati realizzati nell’ambito del Progetto di interesse nazionale in tema di orientamento e tutorato del ministero.
Formazione
Il diritto di strada, nato negli Stati Uniti, fa il suo debutto nell’alternanza scuola-lavoro