Piccoli lavori di manutenzione in Statale affidati a due detenuti
Dalla prossima settimana due detenuti di 30 e 40 anni di Canton Mombello e di Verziano inizieranno dei tirocini extracurriculari all’università di Brescia. Otto ore al giorno, 300 euro di corrispettivo economico come da normativa, un tutor che li seguirà in attività di piccole manutenzioni. Durata prevista sei mesi, con possibilità di rinnovo. Oltre all’università statale, protagonisti della convenzione presentata ieri in rettorato sono la direzione degli istituti penitenziari e il settore Politiche attive della Provincia. «Un passo concreto in avanti verso l’inclusione», osserva Carlo Alberto Romano, delegato del rettore alla responsabilità sociale del territorio, da sempre attivo, per professione e passione, per fare in modo che la pena possa essere rieducazione e occasione di riscatto sociale. «Siamo una delle 26 università italiane sono parte della Conferenza nazionale dei poli universitari penitenziari —ricorda Romano —.
Operiamo per agevolare gli studi universitari di persone detenute e abbracciamo un modello di esecuzione penale responsabile». nel quale, quindi, la giustizia riparativa e le misure alternative al carcere siano elemento concreto dell’operare dell’intera comunità. «la cultura che si fa accoglienza è parte prioritaria del processo di abbattimento del processo», osserva la direttrice degli istituti penitenziari cittadini Francesca Lucrezi. Per entrambi, verso il fine pena, anche un’occasione preziosa per avviare un percorso di reinserimento sociale e lavorativo. L’esperienza dei due tirocini è un inedito a Brescia, e molto rara anche sul territorio nazionale. «L’anno scorso abbiamo fatto 1.200 tirocini — sottolinea Angelica Zamboni del settore Lavoro della Provincia — e questa è sicuramente esperienza nuova». «Per le due persone l’università sarà sicuramente un luogo stimolante», osserva il rettore Maurizio Tira. ( t.b.)