Conservatorio, affreschi restaurati
Memoria e futuro, storia e formazione. Vive di una tensione creativa il Conservatorio Marenzio, che ieri ha presentato due importanti iniziative di cui è protagonista. Anzitutto, l’avvio del restauro degli affreschi del magnifico salone Da Cemmo, del quale è stato presentato il primo clipeo, completato grazie al sostegno di Ubi Fondazione Cab e di Inner Wheel Brescia Nord; poi, la pubblicazione del corposo annuario, curato da Luigi Fertonani, che traccia la storia dell’istituzione dalle sue origini ad oggi. La presidente Laura Salvatore Nocivelli ha fatto gli onori di casa accanto al direttore Alberto Baldrighi, per un appuntamento che ha visto l’intervento di diversi relatori. Il rettore dell’Università Maurizio Tira ha colto l’occasione per annunciare che si sta votando una convenzione tra le istituzioni universitarie bresciane per una politica di scambi culturali che porti a una contaminazione di saperi. L’architetto Marco Fasser per la Soprintendenza ha fatto il punto sui restauri del prezioso ciclo di affreschi attribuito a Pietro Da Cemmo, grande protagonista dell’arte bresciana agli albori del Rinascimento, e alla sua bottega. La bella notizia è che, grazie a fondi del Ministero dei Beni Culturali, si sta procedendo al restauro delle pareti corte del salone, quelle con le opere più pregevoli, ma la determinazione di tutti è di arrivare a un recupero completo del ciclo, grazie anche alle opportunità offerte dall’Art bonus. Luigi Fertonani, giornalista e critico musicale, ha brevemente presentato il corposo Annuario del Conservatorio, edito da Arti Grafiche Vannini, un volume fatto non solo di storia e di dati (vi sono censiti anche tutti gli strumenti in possesso dell’istituto), ma soprattutto di persone che hanno costruito l’identità e il lavoro di una importante istituzione culturale ed educativa: docenti, dallo storico Bazzini a Giancarlo Facchinetti, ma soprattutto allievi.