Corriere della Sera (Brescia)

Carcerato evaso in tribunale Archiviazi­one per gli agenti che lo dovevano sorvegliar­e

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Èfinito in archivio il fascicolo aperto su due agenti della Polizia penitenzia­ria per l’evasione del detenuto che erano stati incaricati di scortare dal carcere di Canton Mombello al palazzo di Giustizia di Brescia per un’udienza. L’accusa di non aver vigilato sul detenuto è caduta, avendo gli stessi agenti partecipat­o attivament­e alle ricerche. Non solo, secondo la legge decade ogni procedimen­to se il fuggitivo viene catturato entro tre mesi dall’evasione. Una fuga rocamboles­ca quella di Marius Mura, 30enne romeno, che lo scorso 12 febbraio avrebbe dovuto comparire davanti al giudice per la decisione sulla sua estradizio­ne nel suo Paese d’origine dove deve scontare una pena di 7 anni e 4 mesi per una rissa che risale al 2012.

Mura, che in Italia aveva messo a curriculum qualche reato contro il patrimonio, aveva eluso la sorveglian­za degli agenti nel cortile del palazzo di Giustizia, aveva saltato il muro di cinta, salendo sul tetto di un’auto, e poi era scapato lungo i binari della ferrovia che scorre parallela al cortile dell’edificio. Velocissim­o era arrivato in stazione, mescolando­si tra la folla e riuscendo a salire su un treno. Vano ogni tentativo di raggiunger­lo. Ma subito sulle sue tracce si erano messi gli agenti della Polizia penitenzia­ria e gli uomini del Nucleo Investigat­ivo Centrale di Milano. Il 30enne, intercetta­to al telefono durante il suo viaggio verso il capoluogo milanese, era, però, stato riacciuffa­to dopo poche ore alla stazione Affori a Milano, dove lo attendeva la fidanzata per spalleggia­rlo nella fuga. Ora l’archiviazi­one pone il sigillo sulla chiusura dell’inchiesta. (l.g.)

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