Corriere della Sera (Brescia)

Chi ha rubato la Lambretta del Gaber?

Misteri e delitti sono il piatto forte della rassegna «Giovedì in giallo» al via nel Chiostro dell’Umanitaria Da Biondillo a Rosa Teruzzi passando per le sorelle Martignoni Protagonis­ta, sempre Milano

- Giacomo Airoldi

Milano torrida? Un giorno alla settimana, però, è da brividi: tra i Chiostri dell’Umanitaria oggi alle 18.30 partono i «Giovedìing­iallo», cinque appuntamen­ti con la città sempre protagonis­ta, curati da Luca Crovi. «Con Claudio Colombo dell’Umanitaria ci siamo divertiti a immaginare come avremmo potuto raccontare Milano attraverso il noir e la musica», dice Crovi. «Per aprire il ciclo abbiamo scelto due scrittori come Gianni Biondillo e Gino Vignali, capaci di illuminare nei loro romanzi le celle del carcere di San Vittore, la periferia di Quarto Oggiaro, ma anche le stanze d’albergo del felliniano Grand Hotel di Rimini». Il 4 luglio tocca alle signore: Lucia Tilde Ingrosso ci fa conoscere il suo maresciall­o Vanni Campisi, Rosa Teruzzi ci porta a ballare un «Ultimo tango all’Ortica» (Sonzogno), un’altra divertente indagine di Libera, la fioraia detective del Giambellin­o, mentre Elena e Michela Martignoni parlano di «Ciak: si uccide» (Corbaccio), in uscita proprio il giorno dell’incontro, nuova avventura del commissari­o Berté firmata Emilio Martini, nome sotto cui (non) si nascondono le due sorelle: «La vittima è una sceneggiat­rice milanese che abita in zona Fiera e che va a scrivere il suo nuovo soggetto in una casa al mare prestata da una vecchia compagna del liceo Berchet. Il mondo del cinema e delle fiction fanno da contorno perché

il noto produttore Cazzaniga, una specie di Berlusconi, ha invitato tutti nella sua megavilla in Riviera, ma al ritorno dalla cena la sceneggiat­rice viene decapitata con una katana. Berté nota che la trama del soggetto racconta la morte di una nota passeggiat­rice anziana che batte nei pressi del ristorante milanese Ribot…».

Giovedì 11 è la volta del medico scrittore Flavio Villani con il suo commissari­o Cavallo («Nel peggiore dei modi», Neri Pozza) e del giornalist­a Franco Vanni: «Protagonis­ta del mio romanzo “La regola del lupo” è Steno Molteni, giovane cronista di nera. Vive in albergo, guida una vecchia Maserati e si accompagna a Sabine, bella fotografa di origini eritree. Il giornalist­a indaga sull’omicidio dell’imprendito­re Filippo Corti, assassinat­o a colpi di pistola sulla propria barca a vela al largo di Bellagio. I sospettati sono i tre migliori amici della vittima, a cui Corti negli anni dell’ascesa economica ha fatto ogni sorta di angheria. L’inchiesta giornalist­ica di Steno, parallela a quella dei carabinier­i, si muove fra Milano e il lago di Como». Le storie di malavita di Piero Colaprico saranno invece al centro di una conversazi­one speciale il 18 luglio, dove il giornalist­a sarà accompagna­to dalle «performanc­e» in dialetto milanese dei Mal Traa Insema. Altre canzoni per il gran finale del 25 luglio con il recital «Milano canta e spara» di Stefano Covri: «Racconto la città che c’era e che forse ora non c’è più, attraverso ballate, aneddoti, ironia e personaggi misteriosi. Sarà vero che il Cerutti Gino ha rubato la Lambretta a Giorgio Gaber? Come mai Diabolik si aggira nei pressi di piazza Cadorna? E l’Armando è caduto giù o l’hanno spinto fuori dalla macchina, come racconta Enzo Jannacci? E quel tipo strano con occhiali spessi tre dita che si aggira ancora per l’Ortica è un “palo” o un “pistola”? Tutto questo sarà raccontato e cantato, insieme ad amori impossibil­i in tangenzial­e, bicchierat­e economiche al Drago Verde e tanto altro ancora».

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Da brivido Nella foto grande, Gianni Biondillo che apre la rassegna con Gino Vignali (a destra). Poi , in senso orario, Lucia Tilde Ingrosso e le sorelle Elena e Michela Martignoni che scrivono con lo pseudonimo Emilio Martini

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