Picchia la moglie col ferro da stiro In cella un 37enne
Una vita insieme. Tutt’altro che rose e fiori. Le urla e le botte, di lui a lei, erano all’ordine del giorno. Violenze e scenate che non venivano risparmiate nemmeno davanti ai loro quattro figli – il più grande 14 anni, il più piccolo solo 8 mesi – tutti nati in Italia. Anche i vicini spesso erano testimoni impotenti dei frequenti litigi.
Tra marito e moglie, entrambi 37enni, originari del Burkina Faso, ma da tempo di casa a Prevalle, spesso i toni si alzavano. Spesso le discussioni, anche per motivi banali, sfociavano in violenze e soprusi da parte di lui. Una situazione cronica, che si ripeteva spesso. Una situazione che si è ripresentata anche l’altra sera tra le mura domestiche. Un litigio banale si è trasformato in un incubo nel quale dalle parole l’uomo è passato alle botte. Prima ha stretto le mani intorno al collo della moglie nel tentativo di strozzarla, poi l’ ha colpita con un ferro da stiro.
Non contento, si è sfilato la cintura dai calzoni e le ha vibrato una serie di cinghiate sulla schiena. Lei ha tentato di difendersi ma solamente in parte. Pensava che lasciandolo fare si sarebbe sfogato e, una volta soddisfatto, avrebbe smesso di picchiarla. Ma lui, invece, ha continuato a colpirla con ferocia.
A salvarla è stato un momento di distrazione del marito. Pur terrorizzata è riuscita a trovare un momento di lucidità per approfittarne, arrivando a trovare riparo in un’altra stanza, dove si è barricata insieme ai figli, terrorizzati pure loro, e da dove è riuscita a chiamare e chiedere l’intervento dei carabinieri. L’arrivo della pattuglia da Nuvolento ha ristabilito la calma. La donna è stata trasferita in ospedale a Gavardo. Aveva ferite, abrasioni e contusioni alle spalle, alla schiena, al collo e alle braccia che i medici hanno giudicato guaribili in 15 giorni. Lui è finito in manette — con arresto convalidato — per le violenze nei confronti della moglie e si è visto poi comminare anche la misura dell’allontanamento dalla casa coniugale e il divieto di avvicinamento alla moglie. Dal canto suo la donna ha rifiutato di trasferirsi in un alloggio protetto con i figli, preferendo rimanere nel suo appartamento per poter ritrovare la serenità in un ambiente più familiare per sé e per loro.