Provaci ancora Genio L’operazione salvezza del Brescia riparte da Corini
Con Spal, Lecce e Sassuolo si gioca la permanenza in Serie A
Provaci ancora «Genio». È il viatico che ieri sera dopo un lungo colloquio con il presidente Massimo Cellino ha riportato Corini, bresciano di Bagnolo Mella, sulla panchina del Brescia. L’operazione salvezza riparte da lui, l’esperienza Grosso è durata un mese. Trenta giorni d’inferno: 10 gol subiti e zero fatti.
In e out. Dentro Eugenio Corini, fuori Fabio Grosso. Potere delle porte girevoli che in queste ore girano veloci al Brescia. Il tecnico bresciano ritrova la sua squadra, l’eroe del Mondiale 2006 viene esonerato dopo tre partite. È evidente che non possono bastare 270 minuti per giudicare un allenatore, ma i numeri non ammettono repliche: zero punti e 10 gol subiti. Lo stesso Grosso, raggiunto a Torino dalla comunicazione della società, aveva capito che il suo breve periodo con le Rondinelle era scaduto subito dopo la batosta nel derby contro l’Atalanta. Del resto chi subentra in corsa sa benissimo che ha davanti una montagna da scalare: deve conoscere le potenzialità del gruppo e invertire la rotta. Non è difficile comprendere che non è scattata l’alchimia giusta. Come da prassi, a Grosso e al suo staff è «andato il sentito ringraziamento per il lavoro svolto e la professionalità dimostrata». Cellino è stato costretto a tornare sui suoi passi, non a caso il Brescia Calcio ha specificato che «l’accordo con l’allenatore bresciano è stato raggiunto al termine di un lungo e chiarificatore incontro tra Corini stesso, la dirigenza e il Presidente. Si può parlare di un nuovo corso che vede tra i protagonisti un ‘nuovo’ allenatore e un ‘nuovo’ Presidente, uniti e coesi con il massimo impegno» per il raggiungimento della salvezza. Cellino aveva chiuso di fatto già domenica con il passato, ma la palla era tra i piedi di Eugenio che, ieri pomeriggio, ha incontrato in sede prima il direttore sportivo, Stefano Cordone, e poi il Presidente di ritorno dall’Assemblea di Lega. Il tecnico di Bagnolo Mella è arrivato alle 14.27 e circa un’ora dopo si è intrattenuto a colloquio con Cellino. Sul tavolo diversi temi. L’allenatore ha chiesto spiegazioni sulle dichiarazioni di queste settimane e, soprattutto, ha rivendicato una totale autonomia nella gestione del gruppo a partire da Mario Balotelli finito nell’occhio del ciclone prima del match contro la Roma. Dal punto di vista tattico, ha ribadito che l’impiego contemporaneamente di Donnarumma e Balotelli è subordinato alla condizione dei calciatori e alle caratteristiche degli avversari. È una questione di equilibrio. In attacco sarà fondamentale Torregrossa che, insieme a Magnani in difesa, non sono mai stati a disposizione nelle prime gare. E, al di là dei sette punti conquistati sotto la sua gestione, le Rondinelle avevano sempre dimostrato di restare in campo in maniera ordinata e attenta. Con Grosso, che aveva chiesto più tempo, tutto questo non si è visto. Non solo per le sue colpe. E Cellino? Il Presidente ha messo da parte l’orgoglio e ha fatto retromarcia, perché, da uomo di calcio, si è reso conto che Corini è l’unico in grado di portare a termine l’obiettivo. La decisione, invocata a gran voce dalla piazza, mette anche lo spogliatoio di fronte alle sue responsabilità: non ci sono più alibi. Alle 18.25 Corini ha lasciato la sede di via Ferramola. La fumata è bianca. Con il suo staff oggi a Torbole ritrova i suoi ragazzi che non l’hanno mai abbandonato. Con loro ha conquistato la serie A, con loro insegue una salvezza complicata ma non impossibile. A tutti chiede di mettere da parte il sano timore degli esordienti e di ritrovare la fiducia nei propri mezzi. Il periodo di apprendistato nella massima serie è concluso. I prossimi tre incontri (Spal, Lecce e Sassuolo) sono un’occasione ghiotta per recuperare terreno nella corsa salvezza. La nave della Leonessa in cerca di un porto sicuro ha il suo timoniere.
Acclamato A volere il ritorno di Corini in questi giorni sono stati anche i tifosi (Ansa)
Porte girevoli A destra: Eugenio Corini, richiamato da Cellino alla guida del Brescia. A sinistra: Fabio Grosso, la sua esperienza a Brescia è durata tre partite
Il ritorno Eugenio Corini lascia la sede del Brescia Calcio dopo un lungo colloquio con il presidente Cellino che lo ha richiamato in servizio (Ansa)