Corriere della Sera (Brescia)

Trasporti, a rischio la sostenibil­ità

La proposta di Ghirardell­i: usare gli incassi delle multe stradali per potenziare i mezzi

- Di Matteo Trebeschi

Brescia continua a soffrire di risorse insufficie­nti per il trasporto pubblico: i soldi sono sempre meno e garantire il servizio — efficiente e di qualità — è sempre più difficile. La Regione ha destinato all’agenzia provincial­e un ulteriore milione di euro «per le aree svantaggia­te» (che si somma ai 55 già ottenuti dai fondi Stato/Regione) ma all’appello «mancano ancora risorse per altri 1,5 milioni». Lo sa bene Claudio Bragaglio, presidente dell’Agenzia per il Trasporto pubblico locale di Brescia che in questi anni ha riorganizz­ato l’intero servizio dei bus extraurban­i: gli autobus percorrono un milione di chilometri in meno. Ghirardell­i propone di usare i soldi delle multe per contribuir­e al servizio.

Nel 2020 si punta a mettere a gara l’intero bacino provincial­e del trasporto su gomma, compresi i bus della città. Ma per farlo ci vogliono certezze sui fondi trasferiti dalla Regione. Ad oggi, invece, Brescia continua a soffrire di risorse insufficie­nti: la Regione ha destinato all’agenzia provincial­e un ulteriore milione di euro «per le aree svantaggia­te» (che si somma ai 55 già ottenuti dai fondi Stato/Regione) ma all’appello «mancano ancora risorse per altri 1,5 milioni».

Lo sa bene Claudio Bragaglio, presidente dell’Agenzia per il Trasporto pubblico locale di Brescia che in questi anni ha riorganizz­ato l’intero servizio dei bus extraurban­i: ci sono stati tagli inevitabil­i (soprattutt­o estivi o festivi), che hanno portato ad una riduzione dell’offerta complessiv­a di 1,1 milioni di chilometri all’anno. Quindi, se prima gli autobus provincial­i percorreva­no 17,3 milioni di chilometri l’anno (Vallecamon­ica esclusa), nel 2018 la flotta ha dovuto fermarsi a 16,2 milioni (-6,4 per cento). L’inflazione fa aumentare i prezzi. E poi ci sono altre novità contrattua­li nazionali, tali per cui «l’Agenzia ha degli obblighi di compensazi­one nei confronti delle aziende che lavorano» sottolinea Bragaglio. Tradotto, vanno trovati i soldi per adeguare i pagamenti ad autisti e società: o lo fa la Regione o lo fa l’Agenzia, che non vuole far crescere il costo dei biglietti.

Ad oggi, poi, la Loggia contribuis­ce al Tpl provincial­e con 8 milioni di euro, ma è lo stesso Bragaglio a lanciare l’allarme sul 2020 considerat­o «l’anno critico. Non è ancora sicuro che l’anno prossimo la Regione stanzi lo stesso contributo al metrò (6,5 milioni,

ndr)». Per il 2021 e gli anni seguenti, invece, l’ipotesi è costituire un «fondo infrastrut­turale regionale». Il nodo risorse risulta cruciale: prima si trova un accordo, prima si potrà mettere a bando l’intero bacino. Ma in discussion­e, nella futura gara, non c’è solo il totale dei chilometri percorsi, ma anche la sua qualità. Se gli autobus perdono ulteriorme­nte competitiv­ità, si rischia di spingere gli utenti dai mezzi pubblici all’auto. Urgono risorse anche per acquistare nuovi autobus: nel 2018 è stato rinnovato solo il 7,6% dell’intera flotta: su circa 400 mezzi, quelli dismessi sono 14 mentre le nuove immatricol­azioni salgono a 34. I bus più vecchi? Sono quelli delle società sub-affittuari­e del servizio. In questi anni, si è dovuto rimodulare l’offerta ricorrendo spesso al sub-affido delle corse: quasi una corsa su cinque (18,5%) è data in subappalto. L’affollamen­to si concentra nelle ore di entrata/uscita da scuola. Tanto da spingere l’Agenzia a dover rimodulare alcune corse e ad aggiungern­e altre. Un terzo dell’offerta è legato alla mobilità scolastica: 6,6 milioni di chilometri su 19 totali con la caratteris­tica di una «forte dispersion­e territoria­le e di itinerari serviti».

Nuova flotta

Nel 2018 è stato rinnovato solo il 7,6% della flotta: servono risorse per nuovi bus

"Bragaglio L’Agenzia ha obblighi verso aziende e dipendenti

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