Corriere della Sera (Brescia)

Morta per sepsi da meningococ­co

- Rodella

«Non è stata meningite, ma una infezione generalizz­ata fulminante non prevedibil­e. Il liquor era pulito e le meningi intatte. Il batterio all’origine di questa infezione è il meningococ­co di tipo C»: lo ha detto il direttore generale degli Spedali Civili di Brescia Gianmarco Trivelli parlando della studentess­a di 19 anni morta nella notte di lunedì dopo un malore accusato sui banchi dell’università Cattolica. Dopo l’autopsia eseguita ieri mattina, il sostituto procurator­e Lorena Ghibaudo ha firmato il nullaosta alla sepoltura. Oggi Veronica torna a casa a Villongo, lunedì i funerali. Per la sua morte sono indagati sette medici del Civile.

«Prima di regalare uno smartphone, regala la conoscenza, che permette di usare Internet e non di farsi usare». Inizia con un appello agli adulti la poesia di Domenico Geracitano, che ricorda come i social possano essere un’arma. È anche così che il poliziotto della Questura di Brescia, autore del libro «Se ci pensi... è tutt’altra cosa» ha parlato ieri a Milano agli studenti per la conclusion­e del concorso Bullout, contro bullismo e cyberbulli­smo. I giovani — ricorda — sono pronti a giocarsi la propria reputazion­e per ottenere l’attenzione dei coetanei tramite i like. Ma avere una «carta di identità virtuale» dignitosa, la cosiddetta «web reputation», è importante, e oggi ci sono strumenti che aiutano. Se vengono postati contenuti imbarazzan­ti che ci riguardano, la legge sul diritto all’oblio permette di eliminarli. E lancia l’allarme: «Su Tik Tok o Istangram si infiltrano i pedofili».

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In chiesa Amici e familiari (Ansa)

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