Corriere della Sera (Brescia)

Produzione in calo, siderurgia -2,9%

Invertito un trend di crescita che si stava prolungand­o da diversi trimestri

- Giulietti

Era nell’aria, ora è arrivata la conferma: i numeri negativi hanno confermato che per i settori metalmecca­nici bresciani il calo dell’attività produttiva è arrivato. A certificar­lo è l’analisi congiuntur­ale dell’ufficio studi dell’Aib che ha rilevato variazioni negative rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, invertendo un trend di crescita che si prolungava da diversi trimestri.

Era solo questione di tempo ed oggi i numeri negativi hanno confermato che per i settori metalmecca­nici bresciani il calo dell’attività produttiva è arrivato. A certificar­lo è l’analisi congiuntur­ale dell’ufficio studi dell’Aib che ha rilevato variazioni negative rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, invertendo un trend di crescita che si prolungava da diversi trimestri. Nel dettaglio, la siderurgia – metallurgi­a ha evidenziat­o una diminuzion­e dell’attività del 2,9% nel confronto con i terzo trimestre 2018, la meccanica di precisione e costruzion­e di apparecchi­ature elettriche dell’1,2%, la meccanica tradiziona­le e mezzi di trasporto dell’1 per cento. A preoccupar­e sono anche le prospettiv­e a breve termine espresse dagli operatori che nel complesso sono negative per tutti e tre i comparti. L’ottimismo è limitato alla sola meccanica di precisione ed apparecchi­ature perché gli ordini, dal mercato interno e dall’estero, sono attesi in crescita. Le ragioni di questo stop dell’industria metalmecca­nica bresciana sono da ricercare in un contesto che, da inizio anno, vede una brusca frenata del commercio mondiale (-0,4%) al quale si sono aggiunti i dazi imposti dagli Stati Uniti e la crisi del settore auto. A farne maggiormen­te le spese sono state «soprattutt­o le vendite di beni intermedi e di investimen­to, che sono state direttamen­te colpite dalla debolezza dell’attività manifattur­iera mondiale e, in particolar­e, delle filiere europee che gravitano intorno all’hub tedesco – ha commentato Gabriella Pasotti, presidente del settore meccanica di Aib –. Le deboli prospettiv­e di crescita impattano negativame­nte sui prezzi delle materie prime industrial­i che sono tradiziona­lmente un termometro dello stato di salute del quadro congiuntur­ale». Tra le materie principalm­ente impiegate nei cicli di produzione delle aziende metalmecca­niche bresciane, infatti, si rilevano cali diffusi. A novembre, rispetto allo stesso mese del 2018, l’alluminio ha segnato un ribasso dell’8,4%, il rame del 5,4%, lo zinco del 6,6% e il rottame ferroso del 19,5%. A risentire della situazione di affanno, anche il mercato del lavoro dove si registra la ripresa della Cig nei tre comparti della metalmecca­nica. Le ore complessiv­amente autorizzat­e nei primi dieci mesi del 2019 sono aumentate del 45% rispetto allo stesso periodo del 2018, passando da 2,7 a 3,9 milioni. Quella ordinaria è cresciuta del 203% (da 526mila ore a 1,6 milioni) mentre quella straordina­ria del 7% (da 2,2 a 2,3 milioni di ore) ed hanno coinvolto un migliaio di lavoratori contro agli 800 dell’anno scorso.

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Performanc­e Male la siderurgia
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