Rafu, le muse (spogliate) di Kenna Ritratti di signora d’Oriente
Il feticista della Hasselblad — fotografa solo con quella — ha spogliato le sue muse in una luce diafana, eterea, come se fossero i suoi iconici paesaggi in bianco e nero. Dopo aver lambito ogni confine geografico e mentale, Michael Kenna ha voluto esplorare il nudo femminile: il fotografo britannico, prete mancato (s’era iscritto al seminario, poi è stato indotto in tentazione dalla camera oscura) torna recidivo alla Galleria dell’incisione con i suoi ritratti di signora. Stasera, alle 18, c’è la vernice di Rafu (nudo di donna in giapponese; la mostra dura fino al 22 gennaio). Schiene in penombra, spalle nude, profili impudichi e insieme lirici: dal 2008, oltre a catturare con la sua pazienza ascetica e leggendaria (può aspettare il momento giusto per ore) i luoghi più poetici del Giappone, Kenna ha cercato l’ispirazione in attrici, ballerine, impiegate, fotografe e allieve di yoga incontrate nel suo viaggio d’Oriente.
«La loro volontà di esprimersi davanti alla macchina fotografica e la fiducia nella mia integrità come fotografo ci hanno permesso di impegnarci in esplorazioni e conversazioni visive creative — ha fatto sapere il fotografo, che incontrerà il pubblico il 18 dicembre alle 18 —. Il corpo umano è un miracolo assolutament e sorprendente e misterioso in una miriade di modi. Considero le rappresentazi oni creative del nudo, storiche e contemporanee, come inviti aperti a esplorare questa sfida estetica». In mostra, oltre ai nudi, anche i paesaggi di Des Oiseaux, infusi della stessa luce mistica.