Ferretti, storia di un eremita punk «A cuor contento»
Appuntamento con la storia della musica italiana quello di stasera in Latteria Molloy; Giovanni Lindo Ferretti, colui che da anni si definisce un montanaro militante fra le fila della «bella gente d’Appennino», torna a gran richiesta per presentare sui palchi della Penisola il tour di A cuor contento (il concerto inizia alle 22.30 e il biglietto costa 20 euro, 18 per chi cena in Latteria prima del concerto). Ad accompagnarlo sul palco alcuni degli amici di sempre: Ezio Bonicelli (chitarra elettrica e violino) e Luca Alfonso Rossi (basso, chitarra elettrica, batteria elettronica), entrambi componenti degli Üstmamò. Storico membro dei Cccp prima e dei C.S.I. e Pgr poi, Ferretti torna a dar voce ad alcuni dei brani assenti dalle scene da quasi vent’anni, presentando una scaletta che muove dai primi vinili color rubino fino agli album meno noti degli ultimi anni nei Pgr come Co.Dex.
Ferretti torna a raccontarsi in prima persona attraverso il repertorio dei Cccp, C.S.I. e quello solista. Una scaletta rinnovata rispetto i precedenti tour, che ospita anche brani tratti da Saga, il Canto dei Canti, ultimo album pubblicato da Sony Music. È difficile riassumere in poche righe il passato di Ferretti, così denso di viaggi, dissidi artistici e personali e articolato in una varietà di gruppi che seguirono dopo i Cccp. Considerato uno dei padri del punk italiano, Ferretti ha vissuto i decenni più scapigliati della storia italiana e europea, attraversando i confini della Ddr e dell’Emilia Paranoica mosso dagli insegnamenti, ma anche dalle divergenze, del compagno Togliatti per tornare poi, parecchi anni dopo, a ritirarsi fra gli anfratti appenninici nelle vesti del madonnaro devoto, autoproclamandosi orgoglioso conservatore dalla medievale cristianità.
Dotato di un’innata presenza scenica e di una profondità magnetica tali da renderlo, specialmente ora, un Vittorio Gassman della scena musicale, Ferretti continua ad essere uno dei protagonisti più autorevoli dell’ultimo trentennio musicale. Il tour giunge a poche settimane dalla ristampa di Ko de mondo, primo album in studio dei C.S.I. ristampato lo scorso novembre per il 25esimo anniversario. Iconico album di un gruppo, Consorzio Suonatori Indipendenti, che ha ospitato oltre all’esile montanaro di Cerreto Alpi (Ferretti), Massimo Zamboni, i reduci dai Litfiba Francesco Magnelli e Gianni Maraccolo, l’incursione di Giorgio Canali, Ginevra di Marco e i batteristi Pino Gulli e Sandro Gerby.