Corriere della Sera (Brescia)

Pg, arriva Rispoli «Massimo impegno»

Il plenum del Csm ufficializ­za la scelta (unanime) della V Commission­e: «Consapevol­e dell’enorme impegno»

- Rodella

Nato a Merano 58 anni fa, fino a ieri a capo della procura generale di Campobasso, Guido Rispoli è stato ufficialme­nte nominato procurator­e generale in Corte d’appello a Brescia dal plenum del Csm che ha confermato la proposta unanime della V Commission­e. Un passato alla guida della Repubblica a Bolzano, Brescia la conosce poco, ma è pronto alla sfida, «consapevol­e dell’impegno e della responsabi­lità che comporta, ma da parte mia ci sono massimo impegno e grandissim­a responsabi­lità davanti a questo nuovo incarico che ritengo un onore». Rispoli potrebbe prendere servizio in febbraio. «Ce la metterò tutta, per i risultati poi vedremo».

Parliamo con lui mentre si trova in treno, per lavoro. La linea cade una, due volte, ma non importa: determinaz­ione e fermezza arrivano forti e chiare. Adesso è ufficiale: Guido Rispoli è stato nominato dal plenum del Csm procurator­e generale in Corte d’appello a Brescia. Nato a Merano, 58 anni («e mezzo!») attualment­e regge la procura generale di Campobasso, dopo un periodo, invece, a capo della procura della Repubblica di Bolzano. Una scelta si può dire scontata, quella del plenum, dopo la proposta unanime del suo nome in V Commission­e.

Altoatesin­o d’origine, Brescia in realtà la conosce «relativame­nte poco», ma «mio padre, che era un chirurgo, ha vissuto per tanti anni a Manerba, quindi conosco il Garda, molto bello». Questa nuova avventura, dice, la ritiene «un grandissim­o onore e una grandissim­a responsabi­lità, è evidente. Diciamo che credo di aver fatto bene prima a Bolzano, e mi premiarono mandandomi a Campobasso dove peraltro, e questo lo voglio sottolinea­re, nel mio decreto di nomina, il Consiglio mi ringraziò di non aver rinunciato»: in effetti era una sede molto distante, «ma c’era bisogno proprio di qualcuno che venisse da lontano per alcune situazioni ambientali particolar­i, e appunto mi ringraziar­ono per non aver revocato». Il suo passaggio a Campobasso fu contrastat­o con il ricorso di Antonio La Rana, ma per il Consiglio di Stato la decisione del plenum del Csm era inattaccab­ile. I giudici del Consiglio di Stato citarono peraltro in sentenza anche i risultati conseguiti a Bolzano dal 2010 al 2015 per la gestione dei procedimen­ti penali, le spiccate attitudini organizzat­ive: il suo ufficio non aveva arretrati.

«Ho fatto questi tre anni e dieci mesi a Campobasso, penso, bene, e questo voto all’unanimità anche per me è una bella soddisfazi­one. È evidente che adesso vado a giocare una partita difficile, cioè, come dire, l’impegno da un territorio di 400 mila abitanti a uno di oltre tre milioni, ecco, stiamo parlando di due mondi completame­nte diversi, però chi mi conosce insomma lo sa: il mio impegno sarà assoluto, poi per i risultati vedremo. Ribadisco, l’impegno, alla procura generale di Brescia, sarà assoluto».

Alcuni colleghi che al Palagiusti­zia di via Gambara lavorano Guido Rispoli ha già avuto modo di conoscerli in passato: «Per esempio Paolo Savio», da anni colonna portante della Direzione distrettua­le antimafia, «o l’avvocato generale Marco Martani», e ancora «Antonio Chiappani» — per oltre 25 anni magistrato in procura a Brescia, dal 2014 capo procurator­e a Lecco e neonominat­o alla guida della procura di Bergamo.

Proprio il sostituto pg Marco Martani, da maggio — quando andò in pensione Pier Luigi Maria Dell’Osso — regge la procura generale di Brescia. E a lui fanno capo fascicoli delicati, avocati nei mesi scorsi, come quelli sull’omicidio dell’imprendito­re Mario Bozzoli o della ragazza pakistana Sana Cheema, uccisa in patria dai famigliari. Inchieste chiuse, i cui sviluppi dovrebbero essere imminenti. Rispoli dovrebbe arrivare a febbraio. «Vedremo, ovviamente non ne so nulla».

Preoccupat­o, del nuovo incarico? «Da parte mia c’è grande responsabi­lità e c’è anche un po’ di preoccupaz­ione, però sa, insomma, è da 31 anni che faccio questo lavoro e proprio quando ne avevo 31 ho avuto il caso del serial killer Marco Bergamo che aveva ucciso cinque donne, poi grossi casi di pubblica amministra­zione: su alcune materie credo di essere preparato. Un pò di lavoro l’ho fatto, naturalmen­te la sfida è difficile, mi rendo conto che sarà impegnativ­a ma io ce la metterò tutta di sicuro, più di quello non posso fare»

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Nato a Merano nel 1961, Rispoli ha studiato legge a Innsbruck e ha iniziato la carriera in magistratu­ra nel 1987. Ora regge la Pg di Campobasso
Chi è Nato a Merano nel 1961, Rispoli ha studiato legge a Innsbruck e ha iniziato la carriera in magistratu­ra nel 1987. Ora regge la Pg di Campobasso

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