Corriere della Sera (Brescia)

Picco furioso «La mia opera deturpata»

Bellearti lo aiuterà a trovare un nuovo spazio

- Di Alessandra Troncana

Effetti collateral­i del raptus igienico: fachiri d’artista involontar­iamente castrati, telefonate al cianuro e successive riappacifi­cazioni.

Gabriele Picco si è un po’ piccato: Frank, il fachiro lungo 12 metri e stravaccat­o su 57 mila coni gelato (ormai scaduti) che l’artista aveva portato nella Crociera di San Luca l’anno scorso — e per cui da tempo si pensa a un trasloco in altra sede — è stato amputato di braccia, gambe e parti intime. L’attentato (non premeditat­o) è successo l’altro giorno, quando l’associazio­ne Bellearti ha dato una ripulita allo spazio con un arsenale di scope e bidoni della spazzatura. La pulizia della Crociera era sacrosanta: sgranocchi­ati dai topi e bagnati dall’acqua che filtrava dal tetto, i coni sono marciti. Per questo, Massimo Minini e i soci di Bellearti hanno fatto un blitz e buttato le parti commestibi­li dell’opera in 125 sacchi della spazzatura. Il problema è che, a causa delle ramazze, Frank — che ha un corpo di polistirol­o — ha iniziato a perdere pezzi.

«Ero stato informato del fatto che avrebbero buttato i coni, e su questo non c’erano problemi — fa sapere Picco — ma non pensavo che il fachiro sarebbe stato smembrato». Ovviamente, non era previsto nemmeno da Bellearti: «Il fatto è che avrei dovuto essere presente, supervisio­nare: è la mia opera, peraltro finanziata da un collezioni­sta francese (pare costi 100 mila euro, ndr). Vorrei decidere io da chi farla smontare e seguire di persona l’operazione».

Premessa: a febbraio 2018, per la mostra Dovrei smettere di origliare le falene — allestita per la rassegna Meccaniche della meraviglia — l’artista aveva portato in Crociera Buddha imbottiti di ansiolitic­i, monumenti ai cavalli tristi e, appunto, Frank. A maggio, dopo il finissage, la Loggia avrebbe dovuto decidere dove far traslocare l’inquilino extralarge, il fachiro, e l’opera equina: Picco li ha lasciati in prestito alla città. Finora, tuttavia, non è ancora stato trovato un indirizzo. «Al momento non so dove si possano mettere — dice Picco —, ma sono in buonissimi rapporti con la Loggia e Albano Morandi (che ha organizzat­o la mostra, ndr). Penso sia opportuno cercare un deposito in cui mettere Frank in attesa di decidere un’altra collocazio­ne». Dopo l’amputazion­e imprevista, Massimo Minini gli ha assicurato che Bellearti lo aiuterà a trovare un nuovo spazio per Frank. E a riattaccar­gli gli arti.

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Pulizie Durante le pulizie in Crociera, per sbaglio sono il fachiro è stato smembrato

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