Appalti pilotati A processo 11 imprenditori
Uno di loro, colui che per primo denunciò il presunto «sistema» illecito nella gestione degli appalti pubblici a Concesio, ha patteggiato di recente una condanna a due anni (pena sospesa) per turbata libertà del procedimento e induzione indebita. Altri undici imprenditori, invece, andranno in dibattimento a maggio, dopo il rinvio a giudizio disposto dal gup Alberto Pavan. In primavera l’inchiesta, condotta dal pm Ambrogio Cassiani, culminò con gli arresti domiciliari disposti nei confronti di Riccardo Gardoni, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Concesio, per corruzione, turbativa d’asta e falso. In 25 furono indagati a vario titolo: tra loro anche il sindaco, Stefano Retali, e 5 assessori, oltre a una serie di imprenditori e persino il parroco — avrebbe percepito 44 mila euro di contributi alla parrocchia per il conferimento indebito di carta e ferro in una discarica abusiva. Nel mirino, oltre una ventina di commesse aggiudicate e realizzate, tra il 2017 e il 2018, senza rispettare la normativa : dal servizio di sgombero neve alla sistemazione delle scuole, dai lavori di manutenzione stradale agli impianti negli uffici del municipio, fino alla riqualificazione del centro sportivo. «Regista» del sistema sarebbe proprio Gardoni, che i bandi li avrebbe assegnati solo a imprese amiche. In 11 (compresi il sindaco e i funzionari pubblici) hanno scelto il rito abbreviato e saranno in aula il 6 febbraio. (m.rod.)