La regina del Barocco Martina Stecherova, splendida voce sopranile, viene dalla Repubblica Ceca. Si esibisce in Europa con il Trio Triniti
Martina Stecherova, splendida voce sopranile, è nata in Cecoslovacchia, vi ha vissuto a lungo, ma ora è bresciana e tifa per la leonessa: «È stato Cupido a farmi fermare qua. E non me ne pento perché mi trovo benissimo» dice. Martina è soprano, ma se qualcuno dovesse pensare a Verdi o Puccini, a Bizet o Donizetti sbaglierebbe. Donna Martina conosce ovviamente le opere liriche ma la sua specializzazione è altra. Lei canta solo arie del ‘500 e del periodo barocco accompagnata dal liuto o dalla tiorba suonati da Anna Compagnoni, squisita concertista specializzata nei due antichi strumenti. Martina Stecherova, non bastasse, sa tuffarsi anche in un passato più remoto. Ed allora eccola intonare il canto gregoriano che non era solo dei frati, ma anche canto delle monache.
Con il gregoriano non si scherza, ma Martina ha scuola ed esperienza e può insegnare la materia. E spesso vengono da altri paesi d’Europa musicisti non solo per suonare e cantare con lei pagine per lo più sconosciute, ma anche per imparare.
Ha iniziato gli studi giovanissima, nel 1993, frequentando il conservatorio statale della Repubblica Ceca di Ceske Budejovice, nella Boemia meridionale. Un giorno incontra un’amica che le dice: «Stanno cercando cantanti per il teatro barocco di Cesky Krumlov. Che ne pensi?». La città è un centro culturale molto importante. Ospita svariati festival durante l’anno ed ha un bellissimo teatro nel castello edificato nel XIII secolo. È uno dei pochi conservati completo di scenari ed arredi dell’epoca.
«Ho scoperto che nel castello c’era una compagnia specializzata nella recitazione barocca. Un giorno il regista davanti a statue dell’epoca, mi fa osservare la postura dei personaggi. E spiega che saranno le stesso che cantanti e attori terranno sulla scena. Altri studi quindi prima di interpretare un’opera barocca con un’orchestra formata da strumenti originali e vestiti ricavati da modelli antichi». Poi, un giorno, la soddisfazione di cantare nel «Didone ed Enea» di Purcell. A 20 anni Martina, ormai appassionata per il canto antico, passa al Mozarteum di Salisburgo e arricchisce la preparazione. Dopo un anno arriva al conservatorio Verdi di Milano. Incontra Anna Compagnoni che cerca una cantante per i suoi progetti e la introduce nel canto di un secolo più antico.
Seguendo Anna Compagnini arriva a Brescia. Il conservatorio è diventato università. Non perde l’occasione di laurearsi in canto. Al Marenzio, altro incontro: un docente, il fiorentino Federico Bargazzi è appassionato del gregoriano. Inevitabile il contagio. Finirà per prendere una specializzazione a Cremona Tutto questo dal 2007 al 2012.
Oggi insegna nella scuola «Dodici note» di Castegnato, e intanto tiene concerti. Canta come solista e con formazioni rare come il «Trio Triniti» di musica barocca . Lo formano tre bellissime giovani: soprano, clavicembalo e flauti dritti. Girano in tutta Europa. Questo il lato positivo. Purtroppo per le prove Martina deve spostarsi ogni mese in Cecoslovacchia. Trasferta un po’ scomoda.
Le preferenze
Con la sua estensione vocale si trova a suo agio anche con i canti gregoriani