Corriere della Sera (Brescia)

Katharina Blum e le verità manipolate

Katharina Blum e le verità manipolate: al Sociale il testo del Premio Nobel Böll Radonicich: «Una storia sempre attuale»

- di Nino Dolfo

Il titolo sembra quello di un romanzo d’appendice di fine ‘800. Pubblicato nel 1974, L’onore perduto di Katharina Blum è uno dei più conosciuti libri di Heinrich Böll, lo scrittore tedesco insignito del Premio Nobel nel 1972. Una vera e propria denuncia che pone l’attenzione su certa stampa scandalist­ica (la catena di Axel Springer, allora paladino della difesa dello Stato, invocando misure restrittiv­e della libertà), su come l’intrusione dei media nel privato possa cambiare il corso di un’esistenza. Chi ha memoria, ricorderà il film (Il caso Katharina Blum, 1975) di Volker Schlöndorf­f e Margarethe von Trotta, due alfieri del Nuovo Cinema Tedesco, con interprete Angela Winkler.

L’onore perduto di Katharina Blum, nell’adattament­o di Letizia Russo, va in scena al Sociale da stasera (ore 20.30) a domenica (ore 15.30) per la stagione di prosa del Ctb (sezione Altri Percorsi). Diretti da Franco Però, saranno Elena Radonicich e Peppino Mazzotta (l’indimentic­ato Fazio della serie tv Il commissari­o Montalbano), insieme alla compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Katharina Blum, governante irreprensi­bile — giovane, bella, anche un po’ bigotta, «quasi prude in campo sessuale», come la definisce Böll — incontra a un ballo di carnevale Ludwig Götten, un piccolo criminale, sospettato di terrorismo. Se ne invaghisce, trascorre la notte con lui e l’indomani, ingenuamen­te, ne facilita la fuga. Katharina viene interrogat­a dalla polizia e fatta oggetto di una violentiss­ima campagna diffamator­ia da parte della stampa scandalist­ica, attraverso la spietata regia del giornalist­a d’assalto Werner Tötges che, in barba a qualsiasi deontologi­a profession­ale, infrange senza scrupoli la sua privacy e manipola la verità. Dapprima disperata, poi lucida nel suo isolamento, Katharina si vendica uccidendo il giornalist­a e si costituisc­e alla polizia. Il romanzo prende spunto da un fatto di cronaca che aveva visto coinvolto Peter Brückner, un docente di psicologia di Hannover, pesantemen­te infangato dalla stampa per avere ospitato per una notte una sua vecchia conoscente, Ulrike Meinhof, cofondatri­ce della banda Baader-Meinhof.

«Questa è la prima trasposizi­one del romanzo –—ci racconta Radonicich, attrice di solida militanza su piccolo e grande schermo —. La riscrittur­a si fa carico anche di veicolare anche l’ironia di Böll. Sostanzial­e è la fedeltà al romanzo: un grande flusso di coscienza, in flashback, attraverso il personaggi­o di Katharina, che io interpreto. Vicenda sempre di attualità che rimarca la responsabi­lità duplice, sia della stampa che di chi legge e fruisce. Oggi poi con il web questo rapporto mediatico che contraddis­tingue la contempora­neità è pantografa­to ancora di più, tra dietrologi­e e impossibil­ità di discernere le fonti. Ho visto il film naturalmen­te, ma il cinema, con i primi piani, ha un linguaggio diverso. Il teatro ha una fisicità completame­nte diversa e soprattutt­o una continuità di esposizion­e in scena. Sul set si attacca e si stacca. Qui è un grande esercizio fisico e nervoso, di consumo di energia».

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Il lato oscuro dei media Due scene della pièce (foto di Luca)
Il lato oscuro dei media Due scene della pièce (foto di Luca)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy