L’autosalone è fantasma, sei arresti
Arrestate sei persone dai poliziotti del commissariato di Desenzano
Auto di lusso a prezzi interessanti. Ma c’era un trucco, o meglio una truffa. In molti sono cascati nel «giochetto lampo» architettato da una banda di esperti nei raggiri nelle compravendite di veicoli. Una dozzina le denunce presentate tra settembre e ottobre del 2018 in diverse città del Nord Italia per quelle auto acquistate, ma mai consegnate. Tutte le tracce portavano a un capannone di Rivoltella di Desenzano. Proprio dal capannone sono partite le indagini degli uomini del Commissariato di Desenzano, guidati dal dirigente e vicequestore Bruno Pagani, con il coordinamento del pm Ambrogio Cassiani. Sette le persone indagate – tutti italiani di origine Rom, di casa nella Bergamasca – di cui sei finite ai domiciliari. In una settimana la banda ha incassato più di 200 mila euro.
Auto di lusso con pochi chilometri. Ben tenute. Prezzo da vero affare. Come resistere all’annuncio? In molti sono cascati nella truffa lampo architettata da una banda di esperti nei raggiri nelle compravendite di veicoli. Una dozzina le denunce presentate tra settembre e ottobre del 2018 in diverse città del Nord Italia per quelle auto acquistate, ma mai consegnate. Da Gorizia, Modena, Genova, Milano, Pavia, tutte le tracce portavano a un capannone di Rivoltella, frazione di Desenzano. È stato proprio dal capannone – preso in affitto rigorosamente con raggiro anche dell’ignaro proprietario, pagato con assegni non coperti – che sono partite le indagini degli uomini del Commissariato di Desenzano, guidati vice questore Bruno Pagani, con il coordinamento del pm Ambrogio Cassiani. Sette le persone indagate – tutti italiani di origine Rom, di casa nella Bergamasca – di cui sei finite ai domiciliari. Il lavoro è stato meticoloso, tra controlli amministrativi, tracciamento dei pagamenti e anche delle auto (a fine truffa vendute all’estero) utilizzate per abbindolare i clienti. Un raggiro consumato nell’arco di una settimana, avviato con la costituzione regolare della Auto Club srl, iscritta al registro delle imprese di Varese, allestimento del salone e acquisto di sette auto di marchi prestigiosi, diventate lo specchietto per le allodole attraverso annunci sul web. Sette giorni di attività, prima della fuga con i proventi delle vendite truffaldine. Offerte allettanti pubblicate on line e clienti arrivati velocemente nell’elegante autosalone sul Garda.
Gli addetti imbroglioni mostravano l’auto ai clienti e, secondo quanto ricostruito dalla Polizia, sollecitavano gli acquirenti a versare una caparra, 1.000-2.000 euro, per «bloccare» l’auto, invitandoli dopo un paio di giorni a versare il saldo, concordando la consegna. E proprio all’atto della consegna per i dodici clienti si è consumato il dramma, perché l’Auto Club si era trasformato in un salone fantasma. Nessun addetto, nessun salone e soprattutto, nessuna auto. Bottino per la banda: 230 mila euro e tanti saluti. L’intuito investigativo degli agenti di Desenzano ha superato anche l’ostacolo posto dalla rapidità della messa in atto della truffa, arrivando a identificare e rintracciare nelle loro abitazioni i componenti della banda, accusati di associazione a delinquere finalizzata a commettere reati contro il patrimonio, ricettazione e truffa aggravata.