Ubs punta su titoli «verdi»
Serata dedicata alle strategie di investimento sostenibile ieri nella filiale bresciana di Ubs di piazza Loggia con Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di Ubs Wealth Management Italia e Marco Gionta, Executive Director del branch locale.
Alla presenza di una cinquantina fra clienti e consulenti, sotto la lente le prospettive finanziarie del 2020 e alcune anticipazioni di quello che Ramenghi ha definito «un decennio di trasformazioni». «Si tratta di incontri periodici — ha spiegato a margine dell’evento Gionta — che rispondono alla nostra metodologia operativa, vale a dire la costruzione di un rapporto stretto e continuativo con i nostri clienti, che sono famiglie facoltose e imprenditori desiderosi di costruire un portafoglio di investimenti finanziari che possa remunerare nel tempo. Centrale dunque, soprattutto su un mercato importante come quello bresciano, essere il più possibile aggiornati sui temi macroeconomici grazie al supporto della nostra rete globale di oltre mille consulenti e analisti». Tre, dunque, le principali raccomandazioni dell’istituto di credito svizzero per il nuovo anno. Il primo: titoli di qualità caratterizzati dal pagamento di dividendi, nonché aziende nazionali e attente al consumatore meno esposte agli scambi commerciali e agli investimenti delle imprese. Il secondo: un approccio alle obbligazioni di profilo intermedio, in considerazione dei rendimenti estremamente bassi dei titoli più sicuri e dell’incremento dei rischi di credito tra gli emittenti high yield. Infine: preferenza per i metalli preziosi rispetto alle materie prime cicliche, una combinazione di valute sicure e ad alto rendimento, nonché una ridotta sensibilità ai movimenti del mercato nell’ambito degli investimenti alternativi.
«Le numerose incertezze sul fronte politico — ha sottolineato il Cio di Ubs Ramenghi — rendono infatti più appetibili i titoli di qualità caratterizzati dal pagamento di dividendi, mentre gli standard dei settori emergenti dovrebbero rendere gli investimenti sostenibili ancora più accessibili al pubblico negli anni a venire». Una sottolineatura, quella sulla sostenibilità ambientale, che risponde non solo ai cambiamenti di sensibilità in atto ma anche ai nuovi quadri normativi che nel prossimo futuro penalizzeranno i titoli di società più tradizionali. «Gli investimenti sostenibili — ha chiuso Ramenghi — non sono più solo una scelta etica ma presentano ormai performance comparabili agli altri indici azionari».