Gioco dello specchietto, condannati 2 cugini
«Eravamo un po’ a corto di soldi». Da qui, «abbiamo avuto l’idea di fare la “truffa dello specchietto”». La sera del 22 febbraio 2019, venerdì, da Desenzano, i cugini Nicolas Casalgrande, da circa un mese cameriere in un bar di Rivoltella, e Wendy Argentini saltano su una Renault Modus già ammaccata, e all’altezza di Soncino colpiscono. La loro vittima è Andrea, 35 anni, di Orzinuovi, in viaggio per Milano. Argentini gli farà tremare le gambe: «Se non mi dai i soldi, finisce male». Andrea è costretto a raggiungere un Bancomat: volevano 300 euro, i cugini. Si accontenteranno di 30 euro: ci faranno benzina. E mesi dopo, finiranno agli arresti domiciliari. Ora è arrivata la condanna: truffa, già confessata dagli imputati, ed estorsione per il tribunale di Cremona che, nel riqualificare il reato di rapina, ieri ha inflitto ad Argentini 2 anni, 9 mesi di reclusione e 600 euro di multa, a Casalgrande 2 anni, 6 mesi e 500 euro di multa. La vittima è già stata risarcita con mille euro. Quel venerdì, alle 20,15 sulla provinciale Andrea nota un incolonnamento. «Eravamo a passo d’uomo». Due auto lo sorpassano, lui ne sorpassa una e viene risorpassato: è la Renault. Nicolas è al volante, Wendy gli è accanto e lancia dal finestrino un sasso. «Ho sentito un botto — spiega la vittima —. Mi sono fermato sotto un cavalcavia, perché l’auto dietro mi faceva i fari». È buio. Wendy scende e senza farsi accorgere da Andrea, con la carta vetro gli riga l’auto. Pretende 300 euro. Al bancomat di Soncino, Andrea è così agitato che non riesce nemmeno ad infilare la tessera e quando ci riesce, non ricorda il pin. I due fuggono con 30 euro, la vittima si presenta ai carabinieri di Orzinuovi. Ha la targa. Dopo tre ore, Argentini e Casalgrande verranno fermati a Desenzano. Andrea li riconosce.