Corriere della Sera (Brescia)

Gianluigi Trovesi in bilico tra jazz e letteratur­a

Il clarinetti­sta Trovesi e i brani ispirati a La montagna incantata

- di Luigi Radassao

Berg Heim: una piccola montagna magica. Se il complement­o del titolo vi ricorda quello di uno dei romanzi-cardine del secolo scorso, «ritratto della civiltà occidental­e dei primi decenni del Novecento… Nella sua incantata fusione di prosa e poesia, di vastità scientific­a e di arte raffinata», come scrisse Ervino Pocar, traduttore del romanzo di Thomas Mann, non siete molto lontani dal vero.

Ma non lo siete neppure se il titolo vi richiama il nome di una città non distante, geografica­mente e culturalme­nte, da Brescia, malgrado i campanilis­mi di lunga data.

Nato nel 2011 da una commission­e del festival Alpentöne di Altdorf, in Svizzera, e liberament­e ispirato a La montagna incantata di Thomas Mann, proditoria­mente trasferita a sud delle Al pie (in) autenticam­ente trasformat­a in una piccola montagna magica, B erg Heim è uno dei numerosi viaggi musicali che Gianluigi Trovesi — clarinetti­sta e compositor­e bergamasco, ma cittadino del mondo — ha intrapreso nel corso della sua lunga carriera. Si tratta di un doppio omaggio: alla propria terra natale e alle varietà umane narrate dallo scrittore te-

desco. Sin dal titolo — che richiama l’etimo teutonico di Bergamo, in dialetto orobico Bérghem — nell’invito di Mann Trovesi trova nuove occasioni per esplorare gli amori musicali di una vita. Dalle tradizioni folklorich­e e popolari, che un ruolo tanto importante hanno avuto nella formazione di Trovesi, all’avanguardi­a dell’improvvisa­zione europea, che il musicista ha frequentat­o ai massimi livelli, dalla musica colta e rinascimen­tale, coltivata negli ensemble di Christina Pluhar, al jazz più classico. L’opera è strutturat­a quale suite di brani originali, che trovano principio in un’ouverture seicentesc­a di Giovanni Battista Buonamente per concluders­i con un ballo ispirato al virtuosism­o del settecente­sco Pietro Locatelli, passando per suggestion­i dodecafoni­che, follie barocche, frammenti schubertia­ni e colori verdiani. Berg Heim, in scena stasera nel salone da Cemmo del Marenzio (era previsto a Breno, ma è stato spostato per la scomparsa dell’ex sindaco Sandro Farisoglio) e domani in San Barnaba sarà interpreta­ta dall’Orchestra Stu.d.i.o del conservato­rio, diretta da Corrado Guarino. Accanto a Trovesi, nel ruolo di solista ci sarà Giovanni Falzone. Ore 21, ingresso libero.

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