Fiera di Lonato Dove osano i sapori
Mercatini d’antiquariato, musica, attrezzature agricole, incontri e, soprattutto, l’imperdibile sfida del salame: torna la fiera di Sant’Antonio
Metti file interminabili di bancarelle che si snodano lungo le vie del paese, visitatori a volontà, intrattenimento e una gustosa sfida per scegliere il miglior salame e il chisöl, più gustoso. Ed è subito fiera, per la sessantaduesima volta.
A Lonato del Garda oggi è il giorno dell’avvio ufficiale della rassegna regionale agricola, artigianale e commerciale che terrà banco fino a domenica, confermando la sua capacità di coniugare le tradizioni e gli impulsi più energici di modernità. Dopo il prologo del 5 gennaio con Jerry Calà a fare da mattatore del Gran galà show, oggi si entra nel vivo degli appuntamenti della fiera che, insieme alla cultura contadina e artigianale, celebra anche Sant’Antonio. E proprio richiamando la protezione del Santo, alle 14.30 l’appuntamento è fissato alle 14.30, sul sagrato della chiesa a lui intitolata, per la benedizione degli animali.
Inaugurazione ufficiale domani mattina con il taglio del nastro accompagnato dalle note della banda cittadina e poi via all’immersione tra le bancarelle che animeranno il cuore di Lonato con occhi e portafogli a perdersi tra una varietà merceologica varia, degna della miglior tradizione fieristica, che spazia da artigianato e prodotti alimentari agli articoli per la casa, con qualche virata tra abbigliamento e accessori. Circa 300 espositori distribuiti su una superficie di oltre 6.500 metri quadrati. Per gli appassionati di oggetti d’un tempo c’è l’appuntamento fisso della terza domenica del mese con il Mercantico e il Vintage market. Ad animare pomeriggi e serate pensano gli animatori di Radio Bruno e il Luna park (aperto fino al 26 gennaio). Poi gli show coking, le mostre, l’intrattenimento musicale (domani sera al teatro Italia c’è la bandafaber) e la possibilità di visitare le bellezze storiche e artistiche di Lonato. Proposte anche per il palato: fino al primo marzo i ristoranti propongono menù a tema töt porsèl con tutte le varianti del maiale. C’è poi la tradizionale sfida per la scelta del miglior salame e anche il chisöl, energetica ciambella, tipica della festa di Sant’Antonio, a base di strutto, scorza di limone e abbondante zucchero. Altro punto fermo la parte espositiva e commerciale dedicata alle attrezzature agricole con gli approfondimenti sulla vita nei campi legata ai cambiamenti climatici (conversazione con Andrea Giuliacci). Domenica a pranzo gli alpini servono risotto e os de stomèch , nel pomeriggio è di scena il palio delle contrade. Sfide che si annunciano agguerrite, tra giochi d’altri tempi e figuranti in costume.