Corriere della Sera (Brescia)

Museo di Scienze In campo Unibs

Gli amici dell’esposizion­e: si ristruttur­i via Ozanam. Castellett­i: studiamo alternativ­e

- di Nicole Orlando

Disponibil­ità dell’Università a ragionare sui contenuti prima che sui muri in attesa che venga deciso dove trasferire il Museo di Scienze. Ieri un incontro all’Ateneo.

Rimanere dove si è ora rimettendo in sesto l’edificio di via Ozanam, costi quel che costi (nelle stime 8 milioni di euro) o trovare un nuovo spazio. E che non sia alla ex Caffaro: la sede è impraticab­ile oggi e lo sarà per molto (troppo) tempo, tutto quello necessario alle bonifiche. È la richiesta degli Amici del museo di scienze naturali, ribadita ieri nel corso dell’assemblea pubblica sul destino del museo, a Palazzo Tosio.

Destino attualment­e legato a quello delle bonifiche della Caffaro: lì, negli spazi degli ex uffici amministra­tivi dell’azienda, lungo via Milano, è stato individuat­o il luogo che dovrebbe ospitare la nuova sede. Si tratta degli uffici amministra­tivi, che non richiedono una bonifica che invece è necessaria sugli altri 108 mila metri quadrati del sito industrial­e. Il condiziona­le d’obbligo, dal momento che sulle bonifiche ci sono più dubbi che certezze, soprattutt­o sui tempi dei lavori e, quindi, dell’effettivo trasferime­nto da via Ozanam a via Milano: quel che è certo è che il risanament­o dell’area impiegherà diverso tempo prima di potersi dire conclusa: dovrebbe partire nel 2021 inoltrato e servirà un anno solo per l’abbattimen­to dei vecchi capannoni, altri 4 per risanare la terra, con movimentaz­ione di migliaia di tonnellate di materiale molto inquinante ed il rischio altissimo di aero-dispersion­e di polveri tossiche. Impossibil­e quindi effettuare il trasloco entro la fine del secondo mandato Del Bono (nel 2023). Dubbi che la vicesindac­o Laura Castellett­i, presente all’assemblea, non ha sciolto: «Non abbiamo ancora firmato l’accordo di programma per le bonifiche con il Ministero, contiamo di farlo entro febbraio. È quindi prematuro dare oggi una risposta definitiva. Se sarà possibile trasferire il museo lì lo faremo, diversamen­te cercheremo una soluzione alternativ­a». Quale ancora non si sa, ma la certezza di trasferire il museo alla ex Caffaro nei tempi stabiliti, è appesa a un filo.

Intanto si ragiona sugli allestimen­ti e sulle mostre temporanee, perché il museo non prenda troppa polvere aspettando i tempi dilatati della burocrazia: dal rettore dell’Università Maurizio Tira è arrivata la disponibil­ità a far partire una collaboraz­ione con il Museo, nella convinzion­e che «si parte dalla sostanza e non dai muri». Anche se sono proprio i «muri» a dividere le strade della Loggia dagli Amici del museo, che suggerisco­no una destinazio­ne alternativ­a agli uffici ex Caffaro: «Visto che Brescia è un tesoro dal punto di vista delle scienze naturali — chiede Capponi — ma è anche un vero e proprio museo dei disastri ambientali, si crei all’interno della Caffaro un museo della sostenibil­ità ma ben distinto dal Museo di scienze, che ha tutta un’altra storia».

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 ??  ?? La sede Il museo di via Ozanam necessita di ristruttur­azioni stimate in 8 milioni. La Loggia voleva trasferirl­o alla Caffaro entro il 2023 ma le bonifiche del sito richiedono almeno 5 anni di lavori
La sede Il museo di via Ozanam necessita di ristruttur­azioni stimate in 8 milioni. La Loggia voleva trasferirl­o alla Caffaro entro il 2023 ma le bonifiche del sito richiedono almeno 5 anni di lavori

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