Ciclisti in Maddalena «Cartelli per la sicurezza»
La richiesta di Legambiente e Fiab alla Loggia. 9 vittime con la bici nel 2019
Nel 2019 Oslo non registrato nemmeno un morto tra pedoni e ciclisti. Ieri Federazione Italiana Amici della bicicletta e Legambiente hanno citato l’esempio virtuoso della capitale norvegese per ricordare che in Italia, come è noto, la realtà è bene diversa e che in un contesto di generale calo degli incidenti mortali sulle strade (molto meno degli obiettivi Ue, comunque), pedoni e ciclisti investiti restano sempre tanti (quasi un migliaio di vittime nel 2018, 9 nel Bresciano lo scorso anno), con indici di mortalità e lesività che evidenziano i rischi più elevati per gli utenti vulnerabili rispetto a quelli di altre modalità di trasporto. A metà dicembre, nella Bassa, due ciclisti sono stati travolti e uccisi, a fine dicembre un ciclista è stato investito mentre percorreva la strada della Maddalena (con il guidatore che si è giustificato dicendo che era rimasto abbagliato dal sole) ed è partendo da questo ultimo episodio che ieri Ettore Brunelli per Legambiente e Marco Zani per la Fiab hanno consegnato una lettera al comandante della polizia locale Roberto Novelli e al sindaco Emilio Del Bono per chiedere che lungo la strada — frequentata da tantissimi amanti dei pedali — siano posizionati ogni chilometro dei cartelli per segnalare la presenza di ciclisti e la necessità di guidare quindi con prudenza e di mantenere la giusta distanza di sicurezza.
«Il gesto, dal costo risibile, avrebbe sicuramente risalto a livello nazionale, visto che sarebbe parte di un progetto ben più ampio, e siamo quindi certi che questa Amministrazione vorrà volentieri aderire — spiegano Brunelli e Zani nella lettera — Rimaniamo pertanto a disposizione per discutere, in tempi stretti vista l’urgenza della tematica della sicurezza stradale, sui punti dove posizionare la segnaletica e per definire i dettagli dell’operazione». Iniziative analoghe sono peraltro state fatte con successo già in altre località. Dalla Maddalena a Gavardo, nei giorni scorsi Legambiente e Fiab hanno chiesto al nuovo sindaco Davide Comaglio di modificare «la dissennata ordinanza, presa a suo tempo dal Comune di Gavardo, di aver interrotto il percorso ciclabile che da Brescia porta a Salò». Da tempo i ciclisti che provengono da Brescia non possono più percorrere un tratto della vecchia Gavardina in sede protetta e sono dirottati invece sulla Statale. Un percorso «interdetto alle biciclette dei non residenti ma percorribile dagli autoveicoli a motore» e una deviazione che, allo stesso tempo, «non è contemplata in nessuna pubblicazione della Provincia», né nelle mappe approvate dai Comuni interessati e firmatari dell’accordo di programma che a suo tempo aveva dato il via alla ciclabile. Di qui l’augurio che venga rivista al più presto l’ordinanza. In nome, anche in questo caso, del sostegno alla mobilità sostenibile nella pratica e non solo nelle dichiarazioni.