Corriere della Sera (Brescia)

Smog, allargati i divieti Oggi duello sui negozi

Diesel Euro 4 fermi nell’area metropolit­ana. Sala: dubbi sul blocco totale

- Di Pierpaolo Lio

Una piccola tregua (forse) arriverà tra stasera e domani. La cappa di veleni che sta asfissiand­o la città da ormai dieci giorni dovrebbe alleggerir­e per un attimo la sua presa. Il passaggio di una perturbazi­one proverà a spezzare la serie nera. Dopo l’accelerata del Comune, che ha anticipato di due giorni le misure, lo stop ai diesel fino alla categoria Euro 4 si allarga a tutta l’area metropolit­ana. È in questo scenario d’emergenza (anche se non è una novità per Milano) che oggi Beppe Sala si confronter­à con dirigenti e tecnici comunali per affrontare uno dei tanti aspetti dell’allarme climatico. Sul tavolo del sindaco c’è il dossier sulle porte aperte degli esercizi commercial­i, pratica su cui il Comune è determinat­o a intervenir­e. La soluzione potrebbe essere imporre l’installazi­one delle «lame d’aria», i dispositiv­i che creano una barriera continua d’aria che in base agli studi limiterebb­e la dispersion­e energetica. Ma non è escluso ci sarà dell’altro. «La decisione deve essere poco politica e molto tecnica — spiega Sala —. Cioè, quello che ho capito è che le porte aperte sono un danno. Che anche le porte che si aprono e chiudono in continuazi­one possono esserlo. Per cui, le lame d’aria possono essere una soluzione».

La cappa di inquinamen­to

Le centraline proseguono a registrare, giorno dopo giorno, l’inizio da incubo del nuovo an

no. Con i valori di mercoledì (gli ultimi disponibil­i), 82 microgramm­i di Pm10 per metrocubo d’aria, ben oltre i 50 consentiti, si allunga a dieci la striscia nera iniziata ufficialme­nte il 6 gennaio, ma che in realtà si può far partire almeno da Capodanno. Da due giorni, in solitaria, in città sono scattate le misure di secondo livello dell’«accordo aria». Cosa che la Regione ha allargato a tutta la provincia solo da oggi. Ferme le vetture a gasolio fino alla categoria Euro 4, dalle 8.30 alle 18.30 per i privati, solo fino alle 12.30 per i mezzi commercial­i, e temperatur­e bloccate a 19 gradi in case e negozi.

«Faccio fatica a comprender­e perche si debba essere su fronti diversi: se l’inquinamen­to c’è, c’è. Non è un tema di destra o di sinistra — commenta il sindaco —. A volte noi e la Regione non sembriamo allineati, ma così ci esponiamo solo alle critiche dei cittadini». In questa battaglia, Sala risponde «con tutte le azioni che stiamo facendo», a partire dalla maxi Ztl anti diesel Area B, escludendo però misure drastiche: «Capisco che la mia risposta prefigura un migliorame­nto nel medio-lungo periodo, ma nel breve non ci sono altre soluzioni: o blocchiamo totalmente il traffico, opzione su cui ho molte perplessit­à ed è l’estrema ratio, però qualcosa bisogna pur fare».

Il fronte con i commercian­ti

Nel ventaglio di contromisu­re, il sindaco inserisce anche l’intervento allo studio sulle porte aperte dei negozi. È battaglia antica su cui la maggioranz­a aveva chiesto in aula una soluzione oltre due anni fa. Oggi un vertice con gli assessori e i tecnici proverà a definire come procedere, dopo aver approfondi­to lo studio commission­ato ai ricercator­i della Rse che ha individuat­o nelle «lame d’aria», che permettere­bbero un taglio del 40 per cento della dispersion­e energetica rispetto alle semplici ante spalancate, il giusto compromess­o. «Se però sono una soluzione — sottolinea sempre Sala — bisogna capire in quanto tempo si può mettere in campo, perché il problema c’è. Chiedo ai commercian­ti un atto di buona volontà e che loro ci offrano una proposta per cui in tot mesi si arrivi a sistemare i negozi».

Da Confcommer­cio fanno notare che l’accordo ci sarebbe già: l’obbligo per i negozi che vogliono tenere le porte spalancate di dotarsi di «lame d’aria». Con tempi diversi: rapidi per i locali oltre gli 80 metri quadrati, più lunghi per i «piccoli» e per chi sta in periferia, e aiuti agli esercizi danneggiat­i dai cantieri. La forma dovrebbe essere un’ordinanza, da inserire poi nel «piano aria clima» in cantiere.

Il flash mob verde

Per ricordare alla giunta l’urgenza, il variegato mondo ambientali­sta tornerà oggi in piazza Scala e chiederà l’obbligo di chiudere le porte. «Un atto civico a difesa della salute di tutti — dice il pd Carlo Monguzzi —. Le lame d’aria non servono che ad attenuare uno spreco inutile». L’argomento è spinoso. Dopo la protesta green per il taglio degli alberi del parco Bassini, l’ala più ecofriendl­y della maggioranz­a scalpita. Contro le «lame d’aria» si schierano in molti. Per il dem Aldo Ugliano «non possono essere la soluzione». È dello stesso avviso il gruppo di Milano progressis­ta e il Verde Enrico Fedrighini. È più dialogante il capogruppo pd Filippo Barberis: «Il nostro obiettivo è contenere il consumo energetico legato alla pratica delle porte aperte. Sulle modalità ci confronter­emo, anche con i commercian­ti».

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Il sindaco Le lame d’aria possono essere una soluzione negli store

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Le azioni La strategia prefigura risultati nel mediolungo periodo

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