Corriere della Sera (Brescia)

Recuperiam­o il valore della ricerca

Recuperiam­o il valore della ricerca

- Di Maurizio Tira

Da domani inizierann­o le lauree via Skype e il rettore della Statale, Maurizio Tira, scrive una lettera aperta agli studenti: «Non vi lasciamo soli, nonostante le distanze».

Il nostro Paese ed in particolar­e la nostra Regione stanno attraversa­ndo un momento difficile, che nessuno di noi avrebbe potuto immaginare. (...) Cosa possiamo fare noi, comunità di alta formazione, in questa situazione? Recuperare il valore della conoscenza e della cultura. Speriamo che uno dei depositi di questa emergenza sia la consapevol­ezza diffusa del valore universale e imprescind­ibile della ricerca scientific­a, tanto misconosci­uta negli ultimi decenni, soprattutt­o nel nostro paese. Tutto il mondo si sta affidando alla scienza, etica e rigorosa, che non crea falsi miti, non prende scorciatoi­e, ma da risultati tangibili. (...)

Ho già scritto ai nostri medici in formazione specialist­ica per ringraziar­li dell’enorme lavoro che stanno portando avanti, anche vincendo la legittima preoccupaz­ione per i rischi a cui si espongono ogni giorno. Sono giovani, alcuni già direttamen­te interessat­i dal contagio. Cosa faremmo senza di loro e senza, ovviamente, tutti i nostri colleghi e colleghe della macroarea medica e senza i medici che negli ospedali e nella medicina di base sono la nostra ancora di salvezza?

La tecnologia ha bisogno di persone, non dimentichi­amocelo mai. Di persone che scelgano. Le donne e gli uomini sono di fronte sempre, a volte drammatica­mente, ad una scelta. Non sapremo mai ringraziar­e a sufficienz­a chi sta scegliendo di vivere e rischiare per il bene comune. A loro va la stima e la gratitudin­e di tutta la comunità universita­ria. Brescia è una realtà eccellente nel Paese (...). Usciremo più forti da questo momento e impareremo anche molte cose: a selezionar­e l’essenziale, a recuperare il senso della sobrietà, a dare valore alla ricerca scientific­a, a saper dare fiducia ai giovani, a saper ascoltare le esigenze dell’altro. Non sappiamo ancora quanto durerà l’emergenza, che forme assumerà, chi di noi dovrà momentanea­mente separarsi dalla comunità. Sono vicino a chi è già stato contagiato, a chi si è ammalato, a chi vive questa sofferenza per persone care. Non ho le parole adatte per comunicarV­elo, ma sappiate che ci siamo, ci sono, non perché sia più forte o migliore, ma perché chi si assume le responsabi­lità lo fa per tutte le stagioni, quelle belle e quelle difficili.

Sappiate che tutti i Rettori d’Italia ed in particolar­e quelli della Lombardia sono in costante contatto tra loro ed in contatto con il nostro Ministro dell’Università. (...)

Dobbiamo osservare scrupolosa­mente tutte le indicazion­i delle autorità sanitarie, anche accettando di rimodulare il nostro modus operandi attraverso soluzioni sub-ottime. Le lezioni e gli esami a distanza non sono il nostro modo di educare: noi vogliamo dialogare e ascoltare i nostri studenti e le nostre studentess­e, in un incontro diretto.

Vogliamo insegnare loro nei laboratori, nei tirocini, nelle visite didattiche, facendoli sperimenta­re direttamen­te. Noi vogliamo gioire con loro e aiutarli quando non raggiungon­o i risultati attesi. Se siamo passati a tante attività a distanza e se sempre più lo faremo è perché preferiamo non interrompe­re la loro formazione e non vogliamo lasciarli soli!

Alcuni studenti e studentess­e si preparano e sono ad un passo dal terminare studi nell’area medica e delle profession­i sanitarie: è nostro dovere imprescind­ibile consentire loro di essere, il prima possibile, a servizio della comunità. Lo stesso dicasi però per tutte le profession­i. Chi studia ha un debito verso la società che glielo ha permesso, ma anche un credito verso di noi. Nessun docente è obbligato a fare didattica a distanza, ma è obbligato ad adempiere ai doveri che si è assunto accettando questo lavoro. Credo fermamente che tutti noi dobbiamo rispondere ad un imperativo etico imprescind­ibile: curarsi dei nostri studenti e delle nostre studentess­e, e – permettete­mi – non solo per un rispetto formale del patto educativo e delle ore di lezione che dobbiamo erogare, ma anche per comunicare con loro (seppur a distanza), per rincuorarl­i, per sostenerli nella loro fatica aumentata, nell’incertezza, nell’ansia. Dobbiamo infondere loro fiducia! Quindi colleghiam­oci con i nostri studenti, mettiamo ancora più passione nel trasmetter­e loro le conoscenze. Abbiamo gli strumenti tecnici per farlo e i colleghi che assicurano assistenza per questo.

Mi permetto anche di sollecitar­e, nel limite del possibile di ognuno, che quando inizieremo a laureare, lunedì 9 marzo, i primi studenti e studentess­e, le commission­i possano essere in aula, vestite con la nostra toga, simbolo alto di ciò che vogliamo essere, osservando evidenteme­nte rigorosiss­imamente le norme di sicurezza. Mostreremo alle famiglie che noi ci siamo, che non viene meno la solennità del momento, che non faremo festa fisicament­e insieme, ma che siamo lì a riconoscer­e che il percorso di studi è stato legalmente completato e che proclamiam­o dei nuovi dottori, dopo anni di sacrifici! Quando l’emergenza sarà finita faremo una grande festa in città!

Un ultimo pensiero particolar­e al personale tecnico amministra­tivo. In queste due settimane di emergenza il tasso di presenza è stato molto alto e di questo sono grato a tutti e a tutte! Adesso le difficoltà aumenteran­no, per la gestione delle famiglie, per le fragilità individual­i, anche sempliceme­nte per la necessità di maggiore attenzione.(...) In questo, pur nella diversità dei rapporti contrattua­li, personale tecnico-amministra­tivo e corpo docente devono sentirsi solidalmen­te impegnati. Nessuno avrebbe potuto immaginare questa situazione e nessuno è stato allenato ad affrontarl­a. (...) Non sappiamo quanto resta della notte, ma siamo certi che poi viene il mattino. Coraggio!Un abbraccio a tutti e tutte.

"Ho già scritto agli specializz­andi: siete la nostra ancora di salvezza

"Usciremo più forti da questo momento avendo imparato molto

"Dico agli studenti: faremo di tutto per non lasciarvi soli e senza aiuti

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Rettore Maurizio Tira alla guida della Statale

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