Coronavirus, altri undici morti
Le vittime salgono a 29. Trivelli: «Il picco arriverà la prossima settimana ma al Civile non ci sono più posti letto»
Salgono i decessi legati al coronavirus. Solo ieri ci sono stati 11 morti (dato aggiornato alle 22). Il numero totale delle vittime arriva a 29 ed a 413 quello dei contagiati. A Montirone e Leno il gioco collettivo delle carte e la frequentazione di una balera dove c’erano lodigiani ha favorito il diffondersi dell’epidemia. Per il direttore dell’Asst Spedali Civili, Marco Trivelli, «il picco deve ancora arrivare». Gli ospedali sono al collasso: i convalescenti verranno ospitati anche dal centro Paolo VI.
Cresce ancora in modo consistente il numero dei bresciani positivi al coronavirus. Cresce il numero dei decessi (da 18 a 29) e dei paesi toccati dal Covid-19 (98 su 205). Il bollettino Ats inviato ai sindaci ieri mattina parla di 393 casi, ovvero 129 in più rispetto al giorno prima (+49%) e di 26 morti. Ma nel pomeriggio al Civile si sono registrati altri 3 decessi (dato aggiornato alle 21.30) mentre l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, alle 19 ha parlato di 413 contagi.
Numeri destinati a salire, come conferma il direttore generale dell’Asst Spedali Civili: «Il picco arriverà la prossima settimana, i numeri previsionali sull’estensione dell’epidemia che mi hanno mostrato oggi sono a dir poco spaventosi». Le strutture sanitarie sono al collasso: «Dico ai bresciani di non recarsi al pronto soccorso degli Spedali Civili se non in casi urgentissimi perché non abbiamo più posti letto in ospedale» spiega Trivelli. Si stanno esaurendo tutti i 500 posti letto disponibili nei nosocomi bresciani (a quali vanno aggiunti altri 80 posti in terapia intensiva). Ci sono 30 pazienti anche a Montichiari, altri 30 a Gardone Val Trompia. Il Sant’Anna metterà a disposizione un altro reparto, mentre il Vescovo ieri ha concesso l’utilizzo del centro Paolo VI per i convalescenti in dimissione (altri andranno anche alla casa di cura San Camillo). Unica buona notizia: il Civile ha dimesso i primi sei pazienti.
Crescono i contagi a Brescia città, passati in un giorno da 37 a 61 ed i morti salgono da 5 a 9. «Non c’è un quartiere più colpito di altri, ci sono positivi al Villaggio Ferrari, in via San Zeno ed a macchia di leopardo anche in altre zone della città» spiega la consigliera comunale Donatella Albini, delegata del sindaco alle questioni sanitarie. Salgono da 36 a 46 i contagi anche a Orzinuovi, onda lunga di un probabile «contatto» tra un commerciante di fieno del Lodigiano e degli anziani al bar del bocciodromo, due settimane fa. Il sindaco Gianpietro Maffoni ieri ha dato notizia di un nuovo decesso e ha comunicato che anche l’assessore alla Sicurezza Mirko Colossi (lavora al pronto soccorso di Chiari) è positivo al coronavirus. Il contatto ravvicinato tra persone anziane è uno dei motivi dell’elevato numero di casi a Montirone: «Diversi contagiati si sono trovati a giocare a carte nel bar del centro sportivo» conferma il sindaco Eugenio Stucchi. Bar che è stato chiuso ed il gioco delle carte vietato ovunque (come a Montichiari). Il primo cittadino lancia un appello a tutti gli esercizi pubblici affinché tengano le serrande abbassate. Montirone, ieri ha registrato la prima vittima: un 77enne «che stava bene» spiega il sindaco, che aggiunge: «Altre due persone sono ricoverate in condizioni gravi. Rincuora sapere che un nostro compaesano è guarito e un altro sarà dimesso nei prossimi giorni».
Anche a Leno ieri si è registrata la prima vittima: «Un settantenne che soffriva di bronchite cronica» ricorda Pietro Bisinella, ex sindaco e presidente del consiglio comunale. In paese i contagiati sono sei ed è singolare sapere che la fonte di esposizione potrebbe risalire alla frequentazione di uno stesso locale: «Nelle scorse settimane due dei nostri compaesani sono andati a ballare alla discoteca Le Cupole di Manerbio, fre
Ospedali al collasso Quasi tutti occupati i 500 posti letto di cui 340 nell’Asst del Civile e 113 in poliambulanza
quentata anche da gente del Lodigiano e del Cremonese ed oggi sono contagiati» aggiunge Bisinella. Il paese è in apprensione per un’altra residente, tracheotomizzata. Aveva pregressi problemi di salute anche il 64enne morto ieri a Carpenedolo. Paese che ricorda ancora (come Calvisano o Montichiari) l’incubo dell’epidemia di Legionella dell’estate 2018. Come in tanti comuni colpiti l’amministrazione guidata da Stefano Tramonti ha istituito un «Coc» un centro operativo comunale, una cabina di regia per coordinare il servizio di spesa a domicilio per gli anziani, controllare bar e negozi. Ieri c’è stato un decesso anche a Orzivecchi, l’altro ieri altri uno a Cigole e uno a Quinzano (qui i morti sono due e sette i contagiati). Sale il numero dei contagi anche a Chiari (8) e Pontevico (9), il paese dove si è registrata la prima positività, il 24 febbraio. Ci sono altri 13 comuni dove ieri si è registrata un primo caso di coronavirus: sono quasi tutti nella Bassa (Mairano, Pralboino, Remedello, San
Zeno Naviglio, Verolavecchia) ma ci sono anche paesi in Valsabbia (Bione e Casto), sul Garda (Gargnano e Villanuova sul Clisi), in Valtrompia (Bovezzo) Sebino (Sale Marasino) e Franciacorta (Corte Franca). Il picco di diffusione è in ascesa: «È importante rispettare le misure di prevenzione ma questo non impedisce la diffusione dei contagi, partiti nelle settimane scorse. È come togliere l’acqua dal mare con il cucchiaino» dice scorato il sindaco di Borgo S. Giacomo Giuseppe Lama, paese dove i contagi sono saliti a nove. Iniziano a salire anche i casi in Valcamonica, sono una trentina i ricoverati e da domani Ats ha sospeso tutte le attività ambulatoriali non urgenti.
Da Brescia il virus è stato esportato in altre zone d’Italia (ad Ischia da un turista di Palazzolo ed in Basilicata da un 46enne lucano) ed anche all’estero: due sessantenni tornati in Macedonia, a Debar, il 27 febbraio, sono ricoverati in gravi condizioni.
L’Asst di Esine Cresce il numero dei contagi anche in Valcamonica: una trentina i ricoverati