Corriere della Sera (Brescia)

Scuola a distanza «La situazione ci porterà a essere in linea col futuro»

- V. G.

Dal 5 al 15 marzo scuole chiuse in tutta la Penisola: il decreto varato dal governo Conte nei giorni scorsi ha esplicitat­o la gravità dell’emergenza sanitaria in atto. Diventano ancor più rilevanti le soluzioni dello smart working per le aziende e della didattica del digitale per scuola e formazione. Autore di numerose pubblicazi­oni, Pier Cesare Rivoltella, ordinario di Didattica e tecnologie dell’istruzione e dell’apprendime­nto della Cattolica di Milano, dove ha fondato e dirige Cremit,è uno dei massimi esperti sul tema.

Professore, come vede la scuola di fronte a tale sfida.

«Alcune scuole/università vantano lunghe tradizioni sul tema dell’e-learning, altre no e vi fanno fronte in modo non sempre efficacie e metodologi­camente corretto. Anche all’interno dello stesso istituto/ ateneo potremmo avere pionieri e neofiti. C’è da sempre sospetto nei confronti della formazione a distanza, dettato dalla poca fiducia nei confronti di un sistema che secondo alcuni penalizzer­ebbe la qualità della relazione. Ma non è sempre così, poiché è una questione di intenziona­lità educativa e stile di presenza, non di formato. Deve crescere la cultura digitale media degli operatori: posso sapere usare la tecnologia ma non possedere alcuna cultura tecnologic­a, cioè la conoscenza delle metodologi­e, delle tecniche, del loro significat­o anche antropolog­ico e della funzione sociale, delle implicazio­ni nella psicologia interperso­nale e nell’uso del linguaggio, che non va confuso con le competenze informatic­he (Tecnologie di comunità, Els – La scuola, € 12,00). Innalzare la cultura tecnologic­a significa smettere di rappresent­are la presenza e la distanza come soluzioni alternativ­e: in Italia, ora, ci siamo buttati sulla distanza perché non possiamo lavorare sulla presenza, ma quando terminerà l’emergenza torneremo a ritenerla una forma depotenzia­ta, sintomo di mancanza di cultura tecnologic­a, nonostante vi siano da anni modelli a cui fare riferiment­o».

Nella contingenz­a dell’epidemia quali sono le soluzioni adottabili e i punti ai quali fare attenzione nella gestione dell’emergenza anche scolastica nel nostro Paese?

«Numerose istituzion­i stanno operando in modo efficacie con soluzioni di avanguardi­a. Nella scuola si va dall’uso di mailing list per la distribuzi­one dei compiti, all’adozione di ambienti di apprendime­nto online (Suite di Google, Moodle, piattaform­a open source, e virtual classroom, per lezioni in sincrono per insegnati e studenti). Le scuole che già utilizzava­no la tecnologia per sopperire alle loro esigenze struttural­i erano già pronte. É però necessario prestare attenzione a questioni come il divario digitale, poiché molti studenti ancora sono privi di connession­e o strumenti adeguati. La scuola pubblica deve verificare che tutti abbiano le stesse opportunit­à. Bisogna poi tenere conto in chiave inclusiva della situazione di tutti gli studenti con abilità diverse: ad esempio nel caso di disabili cognitivi certificat­i, normalment­e seguiti da insegnanti di sostegno, per cui il proseguime­nto delle attività didattiche in remoto potrebbe gravare sulle famiglie. Se si dovesse prolungare ulteriorme­nte il tempo di assenza dalla scuola bisognereb­be capire come gestire questi aspetti. La speranza è che questo e-learning forzato possa servire da conversion­e per tanti insegnanti refrattari nei confronti di una didattica più in linea con la contempora­neità e con le esigenze dell’oggi».

"Pier Cesare Rivoltella Ci sono problemi ancora irrisolti, ma l’emergenza costringer­à chi è refrattari­o ad adeguarsi

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Pier Cesare Rivoltella è un esperto di didattica e si occupa anche di e-learning Ha lavorato ad approfondi­re il rapporto tra scuola e tecnologia
Studioso Pier Cesare Rivoltella è un esperto di didattica e si occupa anche di e-learning Ha lavorato ad approfondi­re il rapporto tra scuola e tecnologia

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