Corriere della Sera (Brescia)

ELOGIO DEI NONNI, COLONNA PREZIOSA E IMPAGABILE ANCHE IN TEMPI DI CONTAGIO

- Caro Tedeschi

sono una nonna con due nipotini e abito in provincia. Normalment­e aiuto mia figlia nella gestione dei due figli (li porto a scuola, li vado a prendere, li ospito nei pomeriggi in cui non hanno altre attività a scuola, spesso li aiuto a fare i compiti, qualche volta a giocare). Con la chiusura totale delle scuole fino al 15 marzo – ma basterà? – il mio impegno è però diventato a tempo pieno, e mi costringe a rendermi conto che… non ho più l’età per impegni così continui e persino assillanti. Non pretendo emolumenti né – mi passi il gioco di parole – dei monumenti, ma mi piacerebbe che il nostro ruolo venisse almeno apprezzato. Esagero? Cinzia Soldati

Gentile Cinzia come sa il governo ha allo studio misure che vanno dal ripristino del bonus baby sitter al sostegno ai congedi parentali di almeno uno dei due genitori con figli. «Allo studio», appunto. Vedremo cosa ne sortirà in settimana, quando la chiusura programmat­a delle scuole sarà quasi agli sgoccioli. Nel frattempo i virologi avvertono che il contatto fra bambini e anziani non è particolar­mente consigliat­o, per entrambe le categorie. Come se ne esce? Nella realtà dei fatti, proprio come sta facendo lei. I nonni, colonna su cui poggia la nostra società, stanno facendo gli straordina­ri per i propri nipoti e, spesso, anche per i loro amici che non hanno la fortuna di avere un nonno in famiglia. Da bambino prima e da genitore poi ho avuto la fortuna di sperimenta­re quanto queste figure (tutte femminili, nel mio caso) sono decisive nell’educazione dei bambini, nell’organizzaz­ione familiare, nel bilancio domestico. Beate le famiglie che ne dispongono: possono contare su un elemento di flessibili­tà gestionale, sostegno economico e incalcolab­ile apporto di consiglio, memoria e saggezza, più che mai evidente in contingenz­e eccezional­i come avviene questi giorni. Le mie poche righe non bastano certo a risarcirvi di tanto prezioso impegno ma servano, almeno, a farvi giungere il più corale e più sentito «grazie».

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