Gli autotrasportatori tra psicosi e restrizioni: ora subito il sostegno
Il mondo dei trasporti chiede al Governo l’adozione di linee-guida chiare, omogenee, coordinate a livello centrale, che ancora oggi arrivano a spizzichi, oltre a forme di sostegno al reddito per le piccole e medie imprese e procedure semplificate per l’accesso alla cassa integrazione e al credito, nonché lo slittamento, o l’annullamento del pagamento di tasse e tributi. Le stesse richieste sono state sottoposte agli Assessori competenti della Regione Lombardia, in quanto il nostro è il territorio più colpito da questa “tragedia” del Coronavirus.
Tra i settori economici strategici che stanno subendo più di altri i contraccolpi provocati dalla psicosi da Coronavirus che ha mandato in fibrillazione il Paese, figura anche il comparto dei trasporti merci, perché è l’anello di congiunzione tra tutte le attività. Se dovesse persistere questo blocco rischiamo la paralisi! L’autotrasporto è ormai stremato per la lunga crisi economica dal 2008 ad oggi, per le difficoltà di una burocrazia sempre più pesante, per i problemi cronici dei collegamenti infrastrutturali, e adesso si è aggiunta anche questa grave emergenza. La complessità dei trasporti si traduce in tempi che si allungano, controlli più stringenti e complicazioni nella consegna delle merci. Non c’è dubbio che la salute dei cittadini debba essere posta davanti a tutto, ma se il delicato sistema della logistica e dei trasporti si inceppa, si ferma tutta l’economia, comprese le consegne degli alimentari. Dopo i primi giorni di comprensibile emergenza è ora importante valutare con equilibrio la situazione per evitare danni ancora peggiori, consentendo a tutte le imprese di continuare la loro attività. Noi siamo disponibili a prendere tutte le precauzioni necessarie, però le procedure dovrebbero essere uniformate in modo che gli autisti sappiano come comportarsi per la sicurezza di tutti. Abbiamo assistito in questi giorni a quanto i paesi Europei abbiano demonizzato le nostre merci e le nostre produzioni. Oggi gran parte dei Paesi di destinazione non vogliono le merci lombarde trasportate da camion lombardi, viceversa gli autisti delle ditte straniere si rifiutano di venire in Italia a consegnare a ritirare prodotti finiti. Con l’emergenza Coronavirus sono stati sospesi, oltre alle scuole di ogni ordine e grado, anche tutti i corsi professionali, e qui sorge un altro grosso problema per noi. Perché alla Scuola del Trasporto della F.A.I. facciamo corsi indispensabili per gli autisti come la patente CQC, la cui validità quinquennale è in scadenza proprio in questi mesi; analogamente il Patentino ADR per il trasporto delle merci pericolose, oppure il Patentino Europeo per il trasporto del bestiame. Su tutto pesa la psicosi dilagante che fa capire l’assoluta necessità di abbassare i toni, pur nell’ambito di una comunicazione trasparente, perché altrimenti si rischia davvero di mettere in ginocchio l’economia e quindi di fermare il Paese.