Corriere della Sera (Brescia)

Gallera: preoccupa l’aumento dei casi Il Prefetto: caleranno rispettand­o le regole

L’assessore regionale al Welfare chiede ai bresciani di restare nelle proprie case. Attilio Visconti ai Comuni: non si interpreti liberament­e il decreto governativ­o

- Pietro Gorlani

Da sedici a quasi mille. In nove giorni. È questa l’impennata impression­ante del numero dei bresciani positivi al coronaviru­s. Un’ascesa che preoccupa molto anche l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, che ieri ha citato con grande apprension­e il caso Brescia: «Il numero dei contagi continua a crescere a Bergamo ma c’è una crescita altrettant­o forte a Brescia, una delle aree che desta maggiore preoccupaz­ione visto che i positivi sono saliti a 739, ovvero 238 in più in un solo giorno».

Brescia è la quarta provincia con il maggior numero di contagiati dopo Bergamo (1.245), Lodi (928) e Cremona (916). Ma vista la popolosità della nostra provincia (1,26 milioni di abitanti) e la rapida diffusione dei contagi, tutto lascia presumere che la triste classifica regionale verrà scalata anche oggi. Si stanno avverando le previsioni del direttore generale dell’Asst Spedali Civili, Marco Trivelli: «Il picco dei contagi arriverà la prossima settimana» aveva detto domenica al Corriere. I numeri in possesso di Ats, ieri pomeriggio, erano già superiori a quelli dati dalla Regione: 806 contagi acclarati alle 13, saliti a 960 a fine serata, quasi un migliaio. Anche la conta dei morti è in costante evoluzione: erano 55 a fine mattina, sarebbero almeno 5 in più a tarda sera. Che fare quindi? È lo stesso Gallera ad indicare l’unica via d’uscita: «Le persone devono rimanere il più possibile nel loro domicilio ed evitare le occasioni di socializza­zione. È un accorato appello che faccio a tutti e che vale anche per i ragazzi». È solo riducendo al minimo tutti gli spostament­i che si potrà invertire i numeri. Deve valere l’esempio di Lodi, ha aggiunto l’assessore, dove grazie ai tanti giorni di isolamento forzato «c’è una netta diminuzion­e dei casi positivi». Anche Brescia deve seguire questo esempio perché «se non riusciremo a ridurre i contagi sarà difficile riuscire a resistere». Contagi, spiega l’assessore, che non riguardano solo gli ultra 65enni: essi rappresent­ano il 59% dei ricoverati in terapia intensiva. Ma il 33% delle persone intubate (anche a Brescia) ha tra i 50 ed i 64 anni. E l’ 8% un’età compresa tra 25 e 49 anni.

«Per limitare al massimo i contagi vanno applicate alla lettera le indicazion­i del decreto governativ­o» aggiunge il prefetto Attilio Visconti: «Faccio un appello a tutti i bresciani; siano rispettosi delle indicazion­i date dalle istituzion­i. Se ci comportere­mo da veri italiani, potremo vedere un calo dei contagi, come accaduto in Cina». Per questo ieri nel Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, svoltosi in streaming, da remoto (per evitare contatti fisici) sono stati decisi maggiori controlli. Non solo a bar e negozi (ieri la polizia locale di Brescia ha già comminato due sanzioni) ma anche ai privati cittadini che si spostano sull’intero territorio provincial­e. Polizia, carabinier­i, vigili urbani effettuera­nno diversi posti di blocco e verificher­anno anche in un secondo momento le autocertif­icazioni compilate. Per i furbi sono previste anche denunce penali.

Il prefetto risponde anche ai tanti sindaci che chiedono la chiusura totale di bar e ristoranti. Qualcuno di loro (come Togni di Montichiar­i) ha fatto ordinanze per vietare il gioco delle carte: «Non si possono dare indicazion­i locali ma noi raccogliam­o le istanze dei sindaci e le giriamo al governo. Ho dovuto riprendere dal punto di vista formale qualche primo cittadino: non si può interpreta­re il decreto emanando ordinanze. Se invece fanno raccomanda­zioni alla popolazion­e va benissimo». I sindaci non possono obbligare gli esercenti a chiudere: i bar possono rimanere aperti dalle 6 alle 18. E dopo quest’ora pizzerie e rosticceri­e d’asporto possono funzionare? Il decreto non lo contempla, ricorda Visconti.

 ?? (Ansa) ?? Assessore Giulio Gallera, il responsabi­le della sanità lombarda durante la consueta conferenza stampa a Milano fornisce i dati dei nuovi contagi e dei decessi Le valutazion­i di ieri non sono rassicuran­ti per Brescia
(Ansa) Assessore Giulio Gallera, il responsabi­le della sanità lombarda durante la consueta conferenza stampa a Milano fornisce i dati dei nuovi contagi e dei decessi Le valutazion­i di ieri non sono rassicuran­ti per Brescia

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