Stazioni sciistiche, ora si valutano i rimborsi
«Attenzione impianti chiusi». È l’avviso che da domenica mattina rimbalza sulle home page dei siti internet o sui canali social delle varie stazioni sciistiche come quella del Maniva: le società che gestiscono gli impianti di risalita si sono dovute adeguare all’ultimo decreto emanato dal governo Conte che ha anticipato la fine della stagione. Pubblicato nel cuore della notte tra sabato e domenica, il decreto ha creato scompiglio e parecchi malumori fra gli sciatori che domenica mattina si erano già messi in viaggio per raggiungere le località bresciane. L’unipubblicazione co comprensorio che già sabato sera aveva comunicato la decisione di tenere ferme le seggiovie è stato quello di Borno, benché in giornata fossero stati contati duemila primi ingressi: «La tutela della salute viene prima degli incassi — spiega Demis Zendra l’amministratore delegato di Borno Ski Area — nonostante le piste fossero perfettamente innevate ci siamo dovuti arrendere a un finale amaro ma necessario: anche noi dobbiamo fare la nostra parte nella battaglia contro il coronavirus. Ci conforta il fatto che la decisione, comunicata in anticipo rispetto alla del decreto, sia stata accolta con una valanga di like». Da oggi, direttamente in sede o scrivendo una mail, sarà possibile chiedere il rimborso per gli skipass non utilizzati: Borno Ski Area rilascerà un voucher da spendere il prossimo inverno.
Scrivendo a rimborsiapricaskipass@gmail.com è invece possibile chiedere i rimborsi per gli skipass di Aprica Ski che ha pubblicato un post con l’annuncio della chiusura degli impianti poco dopo la mezzanotte di domenica. Ha atteso invece domenica mattina Montecampione Ski Area che si è dovuta adeguare in fretta e furia alle disposizioni governative.
Più complicata la situazione nel comprensorio Ponte di Legno Tonale, diviso fra Brescia e Trento: sabato le piste erano tutte aperte, domenica e ieri invece giravano solo gli impianti del versante trentino (questi ultimi chiuderanno domani). «Sabato abbiamo contato circa 9 mila sciatori — spiega Michele Bertolini, consigliere delegato del consorzio turistico — mentre domenica un migliaio. Ringrazio tutti i nostri utenti che hanno atteso con pazienza e tranquillità il loro turno in coda». L’effetto di «strabismo» deriva dalla necessità di rispettare le disposizioni di tre enti diversi: governo, Regione Lombardia e Provincia di Trento. «Essere stati accusati di voler guadagnare a discapito della salute della gente ci ha danneggiato molto di più rispetto ai benefici economici derivanti dalla vendita degli skipass del fine settimana». Con la chiusura degli impianti, è terminata in anticipo anche la stagione dei concerti al teatro di ghiaccio del passo Paradiso: i soldi spesi per i biglietti verranno rimborsati. Le società degli impianti decideranno invece in questi giorni come comportarsi per rimborsare gli skipass.