La maestra della materna legge le fiabe online
La maestra è la maestra. Un po’ seconda mamma a cui strappare una coccola durante la giornata a scuola e un po’ comandante che non abbandona mai la sua nave e il suo equipaggio fatto di piccoli marinai. E così, in questi giorni in cui si naviga a vista in mezzo alle onde dei contagi da coronavirus, le maestre della materna Santo Stefano di Brescia (zona viale Venezia), continuano a stare con i loro bambini, proponendo momenti di gioco, lettura e laboratori attraverso il profilo Facebook della scuola. «Volevamo continuare a comunicare con i piccoli e con le loro famiglie, andando oltre l’asettico cartello “siamo chiusi” spiega la maestra Alessandra la prima a debuttare in rete con le smart lesson della materna. “Sistemando casa mi è capitato tra le mani un libro che leggevo a mio figlio, “Towser e l’uovo del mostro” e ho pensato che avrei potuto leggerlo ai bimbi della scuola, registrando un video». Idea subito condivisa con le colleghe e con il direttore, Roberto Fezza, e subito arrivata sulla pagina Facebook della scuola. «È stato un modo per dare continuità al nostro progetto di “Libroteca” che curo insieme alla collega Chiara, il martedì e il giovedì, a scuola, dove abbiamo allestito una biblioteca con 500 titoli tra cui i bambini possono scegliere i loro prestiti». La maestra Alessandra sfoglia le pagine e interpreta con trasporto le avventure di Towser, la maestra Brunella spiega ai bimbi che la scuola è chiusa per colpa di un virus birichino e li invita a fare disegni e lavoretti che poi, con il prezioso supporto dei genitori, vengono postati sulla pagina Facebook, in una sorta di scambio interattivo con i bambini attenti: «Maestra, devi aggiungere che dobbiamo starnutire nel gomito». Poi è il turno della maestra Sheny che dà il good morning, cantando per la lezione di inglese. «Stiamo pensando ad altri video, come il tutorial per i lavoretti per la festa del papà, mentre per le lezioni di musica la maestra Chiara insegnerà a costruire delle maracas. Un po’ come se fossimo a scuola, per cercare di vivere in modo più sereno questo periodo così strano che si permette di consolidare il legame con i bimbi e le loro famiglie».