Corriere della Sera (Brescia)

Didattica sincrona solo per pochi

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La scuola nel tempo del coronaviru­s è complicata ma se non altro è una grande occasione — in mezzo a un anno scolastico compromess­o sul piano formativo — per fare un salto collettivo nelle competenze digitali. O almeno per provarci, riconoscen­done i problemi: di infrastrut­ture digitali non adeguate, di programmi talvolta un po’ macchinosi, di competenze digitali ancora troppo scarse. Lo sforzo lo si sta facendo: gli insegnanti si arrangiano, si chiamano l’un l’altro per provare a risolvere i problemi, la linea cade e poi ritorna. E così gli studenti, in classe virtuale ben presenti. Però le differenze e i limiti sono parecchi. C’è l’insegnante dell’Itis che si collega tramite Hangouts ma riesce ad avere un massimo di dieci studenti collegati quando la classe è di venticinqu­e. C’è chi si è fatto spiegare dal collega il programma Zoom e oggi farà la prima prova di videoconfe­renza ma fino a ieri ha potuto solo assegnare pagine da studiare. Fino a chi ha attivato classi virtuali e riesce a fare anche le verifiche a risposte chiuse on line. «Gli alunni sono di aiuto, essendo più smart di noi», confessa una docente dell’Arnaldo. E discretame­nte, pur con diverse difficoltà di connession­e, pare che vada anche al Leonardo o al Copernico. Questo alle superiori, ma alla primaria? Anche lì si impegnano e ci sono docenti che cercano di organizzar­e un minimo di continuità didattica facendo intervenir­e, e non potrebbe essere altrimenti, anche i genitori. Il problema però resta: c’è chi si arrangia con skype, facebook o whatsapp, strumenti con i quali ha senz’altro più confidenza ma talvolta non adeguati e forieri di problemi di privacy; e c’è chi parte da zero o quasi, avendo da poco (talvolta controvogl­ia) preso dimestiche­zza con i fondamenti del registro elettronic­o. I più, in sostanza, si muovono ancora con una didattica «asincrona e non interattiv­a». I pochi, con maggiore dimestiche­zza verso la tecnologia o in scuole più attente e con animatori digitali capaci di entusiasmo, sono in grado di gestire «didattica sincrona e interattiv­a». È l’occasione per cambiare registro. Non solo elettronic­o e non solo in classe. ( t.b.)

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