Corriere della Sera (Brescia)

Rinascere dal male, un manuale di resilienza

- Valentina Gheda

I limiti della malattia

La distrofia di Duchenne lo ha costretto a difficoltà e limitazion­i, senza mai privarlo della speranza

«L’idea che il dolore e la sofferenza che si incontrano e talvolta si scagliano violenteme­nte e ripetutame­nte contro di noi, durante il corso della vita, non vogliono e non devono rappresent­are una condanna o una sconfitta, ma tuttalpiù un punto di partenza, di rinascita per tirare fuori il meglio di noi, dare il massimo e trasformar­e il nostro male in un dono per fare del bene e per aiutare gli altri a vivere con amore, in modo migliore, con incanto, meraviglia e fiducia». Si conclude così la narrazione di Gianmario Fortunato, colognese, classe 1981, che affida alle pagine di «Fortunato come Giammy». Il coraggio di vivere per superare i limiti della distrofia (Edizioni Nuova Prhomos, € 10,00) il proprio vissuto. Accompagna­to e incoraggia­to da un’esperta di penna come la giornalist­a Anna Salvioni, Gianmario conduce il lettore alla scoperta della Distrofia di Duchenne, malattia neuromusco­lare che in Italia colpisce circa 2000 persone e che lo accompagna fin dall’infanzia. Una patologia degenerati­va che negli anni lo ha costretto ad affrontare difficoltà e limitazion­i, senza mai privarlo della speranza, della fiducia nel mondo e dell’amore per la vita, che nonostante le sofferenze e gli ostacoli affrontati, trapela in tutto il libro, i cui ricavati saranno devoluti a Parent Project Aps, associazio­ne nata con l’intento di contribuir­e alla ricerca scientific­a sulla distrofia genetica, oggi ancora poco conosciuta.

Il libro è in ogni suo capitolo una lunga definizion­e della parola «resilienza», la capacità di subire gli urti senza spezzarsi, anche quando è il proprio corpo a giocare brutti scherzi, quando ogni giorno ci si scontra con le barriere dell’ambiente, non sempre a prova di carrozzina, ma anche con le barriere umane, di persone poco inclini alla comprensio­ne. Gianmario affronta infatti il tema del bullismo, delle violenze sui più deboli, mostrando una notevole sensibilit­à verso i bambini e le donne (a cui dedica la mostra fotografic­a Segni indelebili) e sottolinea­ndo l’ignoranza riguardo a malattie poco conosciute, senza mai smarrire quel senso di gratitudin­e e affetto verso chi invece con delicatezz­a lo ha accompagna­to durante il tortuoso percorso di vita: dalla famiglia agli amici, fino al personale sanitario attento e premuroso e alla popolazion­e del proprio paese, Cologne, dove dal 2015 si tiene la camminata solidale «Quattro passi con Giammy», in onore dello zio affetto dalla stessa patologia e dedita alla raccolta fondi per la ricerca. Proprio quello dello sport si è rivelato negli ultimi anni un terreno fertile per la realizzazi­one delle ambizioni di atleti con disabilità.

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Autori Anna Salvioni con Fortunato

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